Progetto dalle origini lontane, nel tempo e nei luoghi, ed ispirato al grande compositore e ricercatore ungherese Bela Bartok. Sono gli inizi del ‘900 quando il compositore magiaro, armato di registratore a nastro, si avventura nell’impresa di immortalare le musiche dei contadini della sua terra; le autentiche musiche popolari ungheresi dalla inusuale figurazione ritmica.
Diversi decenni dopo, è Virgilio Fraternali a compiere lo stesso viaggio.
È il 1980, quando il poliedrico e geniale trombonista romano rimane folgorato dalla naturalezza con cui i contadini padroneggiano la complessità di queste figure ritmiche. Al ritorno dalla sua lunga visita in terra ungherese, a stretto contatto con questa insolita realtà musicale, inizia a scrivere nuova musica. Brani complessi, fascinosi, che sono una sintesi fra questa sua rinnovata consapevolezza musicale e la sua decennale esperienza nel jazz, nel rock, nella musica classica, nelle orchestre televisive e cinematografiche. Il culmine di questo cammino è una registrazione datata 1982.
Ed è proprio nel 2018, alcuni mesi dopo la sua dipartita, che il fratello Alessandro, decide di omaggiare Virgilio, dando il giusto lustro alla poetica e alla genialità di questo materiale rimasto ingiustamente inedito.
Nel progetto, ad affiancare ?????????? ?????????? alla chitarra, ?????????? ????? ai saxofoni, ????????? ?? ???????, all’organo, e ???????? ?? ???? , alla batteria.
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ORARI
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COSTI
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Gli eventi saranno gestiti ed organizzati nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid 19 prevedendo una prenotazione obbligatoria con prevendita sul sito di liveticket o contattando i numeri telefonici di riferimento.
Gli spettacoli si terranno nel giardino esterno del Museo.