Nell’ambito della Mostra
“Sole Vento Onde Sabbia” 2024 Gli elementi e l’ambiente
di Gerardo Marazzi – Ex Cartiera Latina, Parco Regionale dell’Appia Antica, Via Appia Antica 42, Roma
Sabato 25 : ore 17,30 -19,30 presentazione del cofanetto
“Trilogia della vita vagabonda”
di Laura Falqui
Medusa edizioni, Milano 2022
LAURA FALQUI è saggista, drammaturga e specialista di arti visive. Studiosa del Preraffaellitismo inglese, ha dedicato a questo argomento una trilogia di saggi in volume e diversi altri scritti. Con una scrittura meditata e fluida, ma bizzarra che di tanto in tanto fa uso di parole inesistenti, “dialettali” o sbagliate. L’autrice ama la letteratura fantastica, la fiaba, il nonsense; suoi autori di riferimento sono Lewis Carroll, Italo Calvino, Aldo Palazzeschi, Cesare Zavattini, Raymond Queneau, Leonora Carrington, ma ce ne sono molti altri, grandi e piccoli; nel cinema ogni commedia scatenata, pazza, fuori dai canoni, come quelle di Wes Anderson, Terry Gilliam, Peter Bogdanovich, Richard Lester, insieme a tanti piccoli e grandi film isolati.”
L’uovo di Silesius è il primo romanzo della Trilogia della vita vagabonda , cui seguono Fondamenti di vita celeste sulla terra (2021) e Vaniglio road (2022).
L’uovo di Silesius : Ecco una scrittura gremita di riferimenti letterari, di sottili invenzioni, di piccoli splendori visivi, di segreti riferimenti a ricordi e figure familiari all’autrice: nuovo e antico, attuale e demodé. Difatti non è collocato da nessuna parte e in nessun tempo preciso. Panta rei!
Fondamenti di vita celeste sulla terra: “Il titolo rimanda alla qualità celeste della libertà senza confini: la libertà del “senza”, però se sospettate che “Fondamenti di vita celeste sulla terra” sia un trattato filosofico, state sbagliando strada e a proposito di strade, è lì che abitano i protagonisti del libro: uno scombinato gruppo di mendicanti che un bel giorno fugge dai marciapiedi di un’anonima metropoli e si mette in viaggio. Per dove non si sa. Non lo sapevano loro e nemmeno l’autrice lo sapeva avendolo scoperto mentre andava con Cinichetti e gli altri verso una specie di terra promessa, perché non ci si mette in viaggio senza l’inconscio desiderio di un Paradiso.
Vaniglio Road è una scorribanda fra stanze delle meraviglie di un Museo-Wunderkammer dislocato in Canada; ma la meraviglia più singolare è il sistema di architetture eclettiche dispiegate nell’enorme parco dotato di laghetto e di un bosco d’aceri rossi. O forse la più grande meraviglia è la famiglia degli Shrimps-Ajolì che lo abita. Vaniglio ne è l’unico rampollo. La voce narrante. Il “virgulto” che viene trattato come un ragazzino, ma la cui età è incerta; come d’una incerta modernità è l’epoca in cui gli eventi si svolgono. Da una celebre foto di Richard Avedon ha preso il via il lavoro dell’autrice, come una folgorazione che ha permesso alla storia di sgorgare: una specie di esilarante innamoramento per i bizzarri componenti di una comunità familiare tanto eccentrica quanto amabile.
Tra le opere più recenti: Forme e materiali della città fantastica (2014), La sostanza nascosta. Il silenzio nella pittura (2017), e il romanzo Il mago dell’Appennino. La leggenda del conte Mattei e della sua Rocchetta (2018). Da tempo ha trasferito la sua scrittura creativa dalla drammaturgia a una forma narrativa in cui affiorano le sue passioni di sempre: la pittura del secondo Ottocento inglese, il mondo della fiaba e del sogno. L’uovo di Silesius è il primo romanzo della Trilogia della vita vagabonda , cui seguono Fondamenti di vita celeste sulla terra (2021) e Vaniglio road (2022).
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