ULISSE ETRUSCO
il mito ritrovato tra ritratto mitologico e ritratto funerario
di Paolo Fundarò
Sabato 25 Maggio 2019, alle ore 18, presso la sala Sant’Angelo attigua al museo delle necropoli rupestri di Barbarano Romano (VT), verrà presentata la mostra “Ulisse Etrusco, il mito ritrovato tra ritratto funerario e ritratto mitologico” di Paolo Fundarò.
Interverrà la Dott.ssa Francesca Colosi, archeologa ricercatrice dell’istituto per le tecnologia applicate ai beni culturali del CNR.
Seguirà poi l’inaugurazione all’interno delle sale del Museo.
Numerose sono le varianti mitiche che portano Ulisse con altri greci e alcuni troiani, tra cui Enea, dopo la caduta di Ilio, in Etruria e sulle coste tirreniche in una serie di avventurosi episodi narrati da Esiodo (VII secolo a.C.) a Tolomeo Efesto ( I-II sec. d.C.).
Nell’interpretazione dell’autore dei dipinti in mostra all’interno del museo delle necropoli rupestri di Barbarano Romano, Ulisse, il cui nome etrusco più antico corrisponde ad Uthuzte, racconta la sua discesa nell’Ade il cui ingresso, rivelato da Circe è proprio nelle affascinanti gole delle necropoli etrusche disseminate nel territorio di Barbarano Romano, dove nella vasta area di San Giuliano, sono presenti notevoli e affascinanti tumoli di epoca orientalizzante, (VII sec. a.C.) tombe di età arcaica (Vi-V sec a.C.) ed età ellenistica.
Percorrendo i vari ambienti del museo, come in un antro sotterraneo, ci si imbatte nei vari volti-ritratti evocati dall’Ulisse Etrusco; Circe, l’indovino Tiresia, Agamennone, Achille, Patroclo, il figlio Telegono, la stessa Penelope e altre figure presenti nell’itinerario espositivo.
La peculiare tecnica utilizzata nei dipinti, intimamente connessa ai ritratti di mummie del Fayyum, oggetto di studio dell’autore da vari anni tanto da essere definito dall’archeologo britannico Jhon Prag come erede di questa perduta e misteriosa tradizione, tratteggia un nesso e un ideale parallelo tra ritratto funerario e ritratto mitologico.
Presentazione a cura della Dott.ssa Francesca Colosi, archeologa ricercatrice dell’istituto per le tecnologia applicate ai beni culturali del CNR
Con la collaborazione dell’ASS. Barbarano Cultura