Si inaugura lunedì 9 dicembre 2019 alle ore 18.30 il secondo appuntamento della nuova stagione di Visionarea Art Space, progetto che, per il quarto anno consecutivo, vede il prezioso sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
Visionarea Art Space ha sede al secondo piano dell’Auditorium Conciliazione, ed ospita questa volta la mostra dell’artista Shi Liang, dal titolo VANITAS, curata da Gianluca Marziani.
Reduce dalla recente mostra presso l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, Shi Liang approda per la prima volta a Roma con una personale di raffinata e complessa elaborazione, concepita appositamente per gli spazi di Visionarea.
Shi Liang ci racconta una Cina tra passato millenario e futuro accelerativo, diventando il demiurgo della forma, un alchimista di materie naturali come il legno, la carta e la pelle. Trasforma gli oggetti senza disperderne i connotati d’origine, al contrario elaborando messaggi metaforici ma non criptici, complessi ma semplificati nel loro sistema semantico. L’artista parla di un mondo sinestetico, ricco di riferimenti alla grande arte italiana, modulato su alte dimensioni morali. Un universo intimo eppure inclusivo, un intreccio di raffinate allegorie con l’Umano al centro e la Memoria come radice necessaria per costruire le ragioni di un Dialogo.
Saranno presenti in mostra una grande installazione sulla parete centrale, composta da centinaia di antiche panche cinesi in legno, collezionate dall’artista e poi riassemblate con rigore minimalista. Su un’altra parete ci sarà un trittico pittorico sul tema della Vanitas. In un dialogo di vicinanza ci sarà un secondo progetto pittorico, composto da sei ritratti che uniscono la memoria del materiale (legno) con la storia complessa di personaggi vicini all’artista. Chiude la mostra una piccola scultura con ali d’angelo, una figura bifronte che somiglia ad un ambiguo guardiano dal carattere metaforico.
Per Shi Liang è forte la componente antropologica, incarnata da oggetti e materiali che hanno assorbito le azioni del vivere, il peso dell’esperienza, la ragione del pensiero saggio. Il suo riuso dell’esistente, debitore del modello Fluxus, scava nell’artigianato storico cinese, nei legni con le rughe profonde del tempo, nelle pelli ancora profumate, nella carta dai calligrafismi antichi, negli oggetti con una storia alle spalle…
Costo del biglietto: ingresso gratuito