Il consiglio comunale di Casperia ha approvato all’unanimità una modifica al proprio statuto per inserire un riconoscimento delle contrade storiche medievali rappresentate dai tre colli nello stemma comunale il cui posto di rilievo, al centro, spetta ad Aspra.
«La nostra volontà – spiega l’assessore Marco Cossu, autore della proposta – era riconoscere formalmente il nome, quindi la storia, di Aspra, come si è chiamato questo paese per mille anni, senza tuttavia cambiare il nome ufficiale del comune né creare problemi pratici alla popolazione o tanto meno sostenere costi amministrativi».«Insieme alla Società Romana di Storia Patria – prosegue – abbiamo trasformato il pensiero in azione, mettendo nero su bianco una modifica allo statuto comunale. Tutto ciò è storicamente accertato e documentabile dalle meravigliose fonti storiche che sono custodite nell’archivio storico comunale. Un altro significativo passo verso la riconciliazione con la nostra storia più vera ed autentica – aggiunge l’assessore alla cultura – inspiegabilmente chiusa in un cassetto dagli amministratori del secondo dopoguerra che vollero sbarazzarsi del nome Aspra, rimasto nell’anima della comunità a dispetto di qualsiasi atto normativo».
«La nostra volontà – spiega l’assessore Marco Cossu, autore della proposta – era riconoscere formalmente il nome, quindi la storia, di Aspra, come si è chiamato questo paese per mille anni, senza tuttavia cambiare il nome ufficiale del comune né creare problemi pratici alla popolazione o tanto meno sostenere costi amministrativi».«Insieme alla Società Romana di Storia Patria – prosegue – abbiamo trasformato il pensiero in azione, mettendo nero su bianco una modifica allo statuto comunale. Tutto ciò è storicamente accertato e documentabile dalle meravigliose fonti storiche che sono custodite nell’archivio storico comunale. Un altro significativo passo verso la riconciliazione con la nostra storia più vera ed autentica – aggiunge l’assessore alla cultura – inspiegabilmente chiusa in un cassetto dagli amministratori del secondo dopoguerra che vollero sbarazzarsi del nome Aspra, rimasto nell’anima della comunità a dispetto di qualsiasi atto normativo».
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