Gli arificeri dell’esercito hanno recuperato circa 2.000 tra bombe a mano, granate, munizioni, proiettili da mortaio; ma si stima ve ne siano alcune decide di migliaia e tutte, perfettamente funzionanti, risalenti all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, che vennero abbandonati nel 1944 quando l’esercito tedesco era in fuga, sulle rive del lago Albano.
La diminuzione dell’altezza delle acque ha portato alla luce numerosi ingressi di depositi di bombe, proprio a ridosso del parco della residenza estiva dei Papi a Castel Gandolfo. Fino a quando il lago nascondeva quel segreto non vi erano in effetti pericoli, ma adesso non si poteva più lasciare alla mercé di chiunque quell’arsenale. E’ così scattata una maxi operazione di bonifica finanziata dalla Regione Lazio con 170 mila euro.
Gli addetti della società campana specializzata nelle ricerche e gli artificieri del sesto reggimento Genio Pionieri di Roma hanno già messo in sicurezza una mole di residuati bellici.