Il 26 ottobre si celebra la festa musulmana del sacrificio, giorno in cui vengono sacrificati anche in Italia migliaia di animali secondo la macellazione rituale (sgozzati senza alcun stordimento e con relativa morte lenta ed atroce dei montoni o degli altri animali ammazzati) islamica, fatto questo inaccettabile ma purtroppo garantito dalla legge italiana che di fatto recepisce un passaggio della legge islamica) in nome della cosi detta “libertà religiosa” con la quale si permette un massacro di migliaia di animali in deroga alla legge sul maltrattamento degli animali.
La cosa diventa ancora più grave se poi sono le stesse amministrazioni comunali (come gia accaduto in passato) o enti pubbici (vedi la fiera di CAGLIARI) concedono spazi pubblici dove effettuare questo rito di morte che esula da tutte le regole sia contro il maltrattamento degli animali sia sulla macellazione (che prevede l’obbligo di stordimento). L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente lancia un appello a tutti gli enti pubblici e ai comuni perchè non si facciano complici indiretti in questo orrendo massacro anche solo concedendo spazi pubblici dove sia concesso davanti agli occhi di decine di bambini sgozzare gli animali e lasciarli morire lentamente e tra atroci dolori. Altrettanto vergognoso è inoltre la presa di posizione del Comitato Nazionale per la Bioetica che di fatto inuna dichiarazione del 2003 considera la macellazione rituale come un atto “assente di ogni intento di crudeltà nei confronti degli animali: al contratrio, esse (le macellazioni rituali) hanno avuto di mira fin dalla loro origine l’eliminazione di ogni inutile sofferenza”.
Queste ultime sono parole semplicemente scandalose in quanto non tengono conto che nel frattempo anche nelle peggiori macellazioni è previste l’obbligo dello stordimento proprio per evitare le sofferenze agli animali uccisi. “Una cosa è la libertà religiosa- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA– un altra cosa è compiere e rendersi complici di un massacro di inermi animali lasciati morire dissanguati in maniera scandalosa per soddisfare le brame sacrificali di qualcuno. In Italia purtroppo questo massacro, cosi come lo sfruttamento degli animali nei circhi è ammesso dalla legge. Ebbene questa legge è sbagliata e va modificata. Noi- conclude Croce- lavoriamo solo per la tutela degli animali al di la di ogni azione religiosa o politica, ma un massacro anche se fatto in nome di un rito antico o ancor peggio in nome di Dio resta sempre un massacro e questo noi lo condanniamo”.