Racconta la miseria di una periferia romana come quella del Laurentino 38 e le storie ai margini di alcuni suoi abitanti il documentario «Pezzi» diretto da Luca Ferrari, in concorso nella sezione «Prospettive Italia», presentato nello spazio Bnl del Villaggio del cinema del Festival di Roma L’idea iniziale di Ferrari era di fare un reportage fotografico sulla periferie romana: alla fine ha girato 70 ore al Laurentino 38, raccogliendo testimonianze di vite piegate dalla droga, dall’alcol, dalle malattie e dalla guerriglia quotidiana, testimoniando drammatici sfoghi e silenzi di 5 abitanti del quartiere.
«Dopo mesi che giravo per il quartiere con la mia macchina fotografica mi si è presentato Massimo, detto er Pantera, che mi ha inondato di emotività raccontandomi la sua storia e quella del figlio in galera. Per lui, come per gli altri, io rappresentavo uno sfogo e un modo per uscire temporaneamente dal loro contesto» ha affermato Ferrari, che ha spiegato: «Tutti lì hanno una storia da raccontare, morti, suicidi in famiglia, e tutti hanno personalità borderline. C’è molto cinismo e molta solitudine, e una totale assenza delle istituzioni».Il documentario, costato 15mila euro, è stato coprodotto dalla Relief di Valerio Mastandrea.
«Dopo mesi che giravo per il quartiere con la mia macchina fotografica mi si è presentato Massimo, detto er Pantera, che mi ha inondato di emotività raccontandomi la sua storia e quella del figlio in galera. Per lui, come per gli altri, io rappresentavo uno sfogo e un modo per uscire temporaneamente dal loro contesto» ha affermato Ferrari, che ha spiegato: «Tutti lì hanno una storia da raccontare, morti, suicidi in famiglia, e tutti hanno personalità borderline. C’è molto cinismo e molta solitudine, e una totale assenza delle istituzioni».Il documentario, costato 15mila euro, è stato coprodotto dalla Relief di Valerio Mastandrea.
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