In Italia, nel corso del primo semestre di quest’anno, è cresciuta la richiesta di immobili in vendita in Italia. Lo stesso si può dire per i prezzi delle case al metro quadro. Questo trend di aumento delle quotazioni immobiliari riguarda sia i grandi centri urbani, sia nelle città più piccole. A rivelarlo è l’Osservatorio semestrale di uno dei principali portali di annunci immobiliari in Italia.
A livello nazionale, negli ultimi sei mesi i prezzi delle case sono cresciuti del 5%.
Un balzo più consistente ha riguardato gli immobili in affitto i cui canoni medi sono aumentati dell’8%.
Interessante è notare l’aumento delle richieste di immobili in vendita, pari, negli ultimi sei mesi, al 16%. Un altro dato degno di nota riguarda l’interesse verso gli immobili in locazione che, pur rimanendo su range positivi, soprattutto nei grandi centri urbani è stato colpito da un calo superiore al 6%.
Gli esperti hanno commentato questi dati sottolineando il loro essere in parte frutto della recente stasi, dopo un lungo periodo di aumento, dei tassi dei mutui.
Questi ultimi, nel corso del 2022 e di parte del 2023, avevano portato molte persone a desistere dalla decisione di comprare casa, orientandosi verso la soluzione temporanea dell’affitto.
Adesso che la BCE ha allentato la sua morsa, in diversi stanno tornando sui loro passi, valutando la possibilità dell’acquisto.
Al momento, nelle grandi città il prezzo medio al metro quadro è pari a 3400 euro. Se si guarda, invece, alle quotazioni medie dei centri urbani più piccoli, si può trovare un range attorno ai 1900 euro al metro quadro.
Compravendite: tutti i KPI in crescita
Nel cluster specifico delle compravendite, tutti i KPI risultano, nella prima parte dell’anno in corso, in crescita. Segno positivo per lo stock immobiliare disponibile che, nel corso del primo semestre di quest’anno, è aumentato del 21,7%.
A proposito di questo dato, è essenziale ricordare il suo aver palesato velocità differenti nelle diverse zone del Paese.
L’aumento dell’offerta è andato di pari passo con la già citata crescita della domanda che, come già detto, a livello nazionale e su scala semestrale è stata interessata da una crescita del 16%.
Le uniche zone dove l’aumento è stato particolarmente contenuto sono le isole.
Cosa dire, invece, in merito all’aumento delle quotazioni degli immobili in vendita? Che, guardando alle zone specifiche d’Italia, si può notare l’incremento più rilevante nelle Regioni del Nord-Ovest, con un aumento del 6,9%.
Secondo gli esperti del settore real estate che hanno commentato questi dati, la fase che il mercato immobiliare sta attraversando in questo momento può essere definita, a ragione, di consolidamento.
Si ha a che fare, infatti, con una domanda che è da un lato rilevante e, dall’altro, distribuita su diverse tipologie di immobili e su un numero più consistente di soluzioni. Quando le cercano, in generale, gli italiani sono più attenti alla qualità, motivo per cui tendono sempre di più a focalizzarsi su fonti specializzate che, come il celebre portale ImmobiliOvunque.it, ospitano solo annunci pubblicati da agenzie immobiliari.
Una delle conseguenze del quadro appena descritto dal punto di vista dell’equilibro tra domanda e offerta è l’aumento medio dei tempi di vendita in tutta la nazione.
Concludiamo menzionando il segnale incoraggiante dell’aumento dell’affordability, l’accessibilità degli immobili in vendita per chi percepisce un reddito medio.
Ad oggi, chi compra casa da solo può permettersi circa il 28% degli immobili disponibili sul mercato nazionale, con però forti differenze tra Nord e Sud.
La prima area ospita la Regione con gli immobili più cari, ossia il Trentino Alto Adige. Qui, per acquistare un immobile, sono necessari, in media, 3600 euro al metro quadro (nel c