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Ambiente e Salute

Il Dentifricio sotto la Lente

Last updated: 13/11/2025
By Lazio Eventi
Published: 13 Novembre 2025
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8 Min Read
dentifrici
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Guida alla Scelta Giusta tra Scienza e Miti

Usare il dentifricio è un gesto quotidiano, quasi automatico. Ma quanti di noi si sono fermati a leggere l’etichetta del tubetto che usiamo due o tre volte al giorno? Il mercato è saturo di opzioni: sbiancanti, protettivi, naturali, biologici, per gengive sensibili, anti-tartaro.

Questa abbondanza può creare confusione, alimentata spesso da marketing aggressivo e da una diffusa (e non sempre corretta) contrapposizione tra “chimico” e “naturale”.

Indice dei contenuti
  • Guida alla Scelta Giusta tra Scienza e Miti
  • Come funziona un dentifricio? Gli ingredienti chiave
  • La questione cruciale: Fluoro SÌ o Fluoro NO?
  • La “Guerra” tra Naturale e Chimico: Facciamo Chiarezza
  • Guida Pratica: Quale Dentifricio Scegliere per Te?
  • Miti Comuni da Sfatare
  • Conclusione: Il Dentifricio Migliore

Facciamo chiarezza con un approccio scientifico ma semplice, per capire cosa c’è davvero dentro il nostro dentifricio e come scegliere quello più adatto a noi.

Come funziona un dentifricio? Gli ingredienti chiave

Un dentifricio non è solo una pasta profumata alla menta. È una formula complessa progettata per svolgere molteplici funzioni. Ecco i componenti principali:

  1. Agenti Abrasivi (Es. Silice, Carbonato di Calcio): Sono il “motore pulente” del dentifricio. Servono a rimuovere meccanicamente la placca batterica, le macchie superficiali e i residui di cibo. È fondamentale che abbiano un’abrasività controllata (indicata dall’indice RDA, Relative Dentin Abrasivity, anche se raramente scritto sulla confezione) per non rovinare lo smalto.
  2. Umettanti (Es. Glicerina, Sorbitolo): Impediscono al dentifricio di seccarsi nel tubetto, mantenendolo pastoso.
  3. Detergenti/Schiumogeni (Es. SLS – Sodio Lauril Solfato): Creano la schiuma. La schiuma aiuta a distribuire il prodotto in tutta la bocca e ha un leggero effetto detergente.
  4. Aromi e Dolcificanti (Es. Mentolo, Xilitolo): Rendono il sapore piacevole. Lo Xilitolo, in particolare, è un dolcificante non cariogeno che ha anche dimostrato di avere un’azione benefica contro i batteri responsabili della carie.
  5. L’Ingrediente Star: Il Fluoro.

La questione cruciale: Fluoro SÌ o Fluoro NO?

Se c’è un ingrediente su cui la comunità scientifica odontoiatrica è concorde, è il fluoro.

Il fluoro è l’agente anti-carie più efficace che conosciamo. Funziona in due modi:

  • Si lega allo smalto dei denti, rendendolo più resistente agli attacchi acidi prodotti dai batteri.
  • Promuove la rimineralizzazione, aiutando lo smalto a “ripararsi” nelle fasi iniziali di una carie.

Per gli adulti, la dose raccomandata nei dentifrici è generalmente tra 1000 e 1450 ppm (parti per milione). Questa concentrazione è sicura ed efficace per l’uso quotidiano.

La “Guerra” tra Naturale e Chimico: Facciamo Chiarezza

Questo è il punto più controverso. Spesso si tende a credere che “naturale” sia sinonimo di “sicuro” e “chimico” di “pericoloso”.

La verità scientifica: Tutto è chimica. L’acqua (H₂O) è un composto chimico. L’olio essenziale di menta è un complesso mix di molecole chimiche (mentolo, mentone, ecc.).

La vera distinzione non è tra “chimico” e “naturale”, ma tra formulazioni diverse che rispondono a filosofie diverse.

1. Dentifrici “Tradizionali” (spesso etichettati come “chimici”)

Sono i classici dentifrici da supermercato.

  • Contengono: Generalmente Fluoro, SLS (per la schiuma), conservanti e coloranti standard.
  • Punto di forza: Massima efficacia anti-carie scientificamente provata (grazie al fluoro).

2. Dentifrici “Naturali” o “Bio”

Sono formulazioni che privilegiano ingredienti di origine vegetale e spesso possiedono certificazioni (come “Bio”, “Eco”, ecc.).

  • Cosa evitano: Di solito sono privi di SLS (possono usare detergenti di origine vegetale, che fanno meno schiuma), parabeni, coloranti artificiali e dolcificanti sintetici.
  • Cosa contengono: Estratti vegetali lenitivi (Aloe, Calendula), antibatterici naturali (Tea Tree Oil, Eucalipto) e abrasivi naturali (Argilla, Silice).
  • Il bivio: il Fluoro. È qui che si dividono.
    • Naturali CON Fluoro: Combinano i benefici del fluoro con una base di ingredienti vegetali e l’assenza di SLS.
    • Naturali SENZA Fluoro: Scelti da chi, per motivi personali o ideologici, vuole evitare il fluoro. Spesso lo sostituiscono con lo Xilitolo o il Carbonato di Calcio, che hanno un’azione protettiva ma (secondo la letteratura scientifica) non paragonabile a quella del fluoro nella prevenzione della carie.

Come riconoscerli? Leggi l’INCI (la lista degli ingredienti). I dentifrici “naturali” evidenziano le certificazioni bio e avranno nomi di piante ai primi posti dopo gli abrasivi.

Guida Pratica: Quale Dentifricio Scegliere per Te?

La scelta migliore dipende dalle tue esigenze specifiche.

  • Per la Prevenzione della Carie (quasi tutti): Il requisito fondamentale è il Fluoro (Sodium Fluoride o Sodium Monofluorophosphate) in concentrazione 1000-1450 ppm.
  • Per Denti Sensibili: Se provi dolore con cibi caldi o freddi, cerca dentifrici che contengano agenti desensibilizzanti specifici.
    • Cosa cercare sull’etichetta: Nitrato di Potassio (Potassium Nitrate) o Cloruro di Stronzio (Strontium Chloride). Funzionano “addormentando” le terminazioni nervose del dente o sigillando i micro-tubuli che portano al nervo.
  • Per Gengive Irritate o Sanguinanti (Gengivite): Servono ingredienti antibatterici e lenitivi.
    • Cosa cercare sull’etichetta: Clorexidina (da usare solo per brevi periodi e su consiglio del dentista, perché può macchiare i denti), oppure estratti naturali come Aloe Vera, Camomilla, Calendula.
  • Per il Controllo del Tartaro: Questi dentifrici non rimuovono il tartaro esistente (solo il dentista può farlo con la pulizia), ma aiutano a prevenire la sua formazione.
    • Cosa cercare sull’etichetta: Pirofosfati (Pyrophosphates) o Citrato di Zinco (Zinc Citrate), che ostacolano la mineralizzazione della placca.
  • Per Sbiancare: Attenzione: questi dentifrici non “sbiancano” chimicamente il dente come un trattamento professionale. Rimuovono le macchie superficiali (caffè, fumo, tè) grazie a un’abrasività (RDA) leggermente superiore.
    • Cosa cercare sull’etichetta: Silice idrata (Hydrated Silica) ad alta azione pulente o, a volte, blandi agenti come il Perossido di Carbonamide (in basse dosi).
    • Attenzione: Non usarli tutti i giorni se hai denti sensibili o smalto sottile.
dentifrici

Miti Comuni da Sfatare

  1. “Più schiuma fa, più pulisce.” Falso. La schiuma è data principalmente dall’SLS. Un dentifricio con poca schiuma (come molti bio) pulisce ugualmente bene se usato con la giusta tecnica di spazzolamento. Anzi, chi soffre di afte o mucose sensibili può trarre beneficio dall’evitare l’SLS.
  2. “Il dentifricio al carbone attivo sbianca meglio.” Attenzione. I dentifrici al carbone sono diventati popolari, ma molti studi indicano che sono estremamente abrasivi. Possono rimuovere le macchie velocemente, ma a lungo andare rischiano di consumare lo smalto, rendendo i denti più gialli (perché traspare la dentina sottostante) e più sensibili.

Conclusione: Il Dentifricio Migliore

Il dentifricio “migliore” in assoluto non esiste. Esiste il dentifricio migliore per te.

Salvo diverse indicazioni del tuo dentista, la scelta più sicura ed efficace per la maggior parte della popolazione è un dentifricio contenente fluoro (1000-1450 ppm), che risponda alle tue esigenze secondarie (sensibilità, gengive) e, non meno importante, che abbia un sapore che ti piace.

La vera differenza, infatti, non la fa il marketing, ma la costanza (lavare i denti almeno due volte al giorno) e la tecnica di spazzolamento corretta.

Immagini in concessione da Deposit Photos

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