Sacrofano sorge sulle pendici del Monte Musino sulla cinta della caldera di un antico vulcano, il vulcano di Sacrofano, uno dei più importanti centri esplosivi del distretto sabatino appartenente ad una vasta area vulcanica, che si estende più o meno dal mar Tirreno al monte Soratte Il vulcano di Sacrofano ha lasciato segni evidenti nel territorio circostante: rocce magmatiche quale il tufo e alcuni minerali. Gran parte del territorio comunale è costituito da un bacino drenato dal fosso della Torraccia, corso d’acqua che si riversa nel fiume Tevere, in corrispondenza dell’abitato di Prima Porta.
La zona, in antichità, eta parte del territorio della città etrusca di Veio (ager Veientanus); in età romana era un’area suburbana occupata prevalentemente da ville romane di variabile estensione e di una certa ricchezza (alcuni mosaici sono ancora visibili ai Musei Vaticani) Situato tra la via Cassia e la via Flaminia, il principale asse stradale del territorio fu costituito da una via che collegava la Flaminia e la strada tra la valle del Tevere e Capena, a servizio dei numerosi insediamenti agricoli. Gran parte delle ville furono abbandonate tra il V e VI secolo d.C. Nel 780 d.C., sotto papa Adriano I, venne fondata nell’ager Veientanus la domusculta Capracorum, nella quale erano compresi fundi, massae et casales (“fondi agricoli, masserie e casali”), e in quest’epoca è citato anche un fundus Scrofanum, che dal 775 d.C. fece parte dei possedimenti di Santa Maria in Cosmedin, come attestato da un’epigrafe visibile nel portico della stessa chiesa a Roma. Il fenomeno dell’incastellamento, con la costruzione di fortificazioni a difesa degli insediamenti, sembra essersi verificato nella zona a partire dal X e XI secolo: nel territorio dell’attuale comune esistono tracce di piccoli siti fortificati (in località Pian di Lalla e sul Monte Musino). Nel 1027 il centro fortificato di Sacrofano, sorto sul percorso secondario tra Cassia e Flaminia, apparteneva alla diocesi di Selvacandida e sono menzionate per quest’epoca diverse chiese poste in Sacrofano. Nella seconda metà del XIII secolo il castello fu in possesso dei prefetti di Vico, poi passò ai Savelli e ai Nardoni. Gli Orsini presero possesso del feudo di Sacrofano sotto il pontificato di Gregorio XI (1370-1377) e lo mantennero per quasi tre secoli, ad eccezione di una breve parentesi sotto i Borgia (1503-1516). Nel 1560 fu compreso nel ducato di Bracciano. Nel 1662 il possedimento venne ceduto dagli Orsini alla famiglia Chigi.
L’originaria rocca, situata nella parte alta dell’attuale borgo, ebbe un impianto trapezoidale, con cortile interno che in origine doveva essere dotato di un torrione, con fossato difensivo. Alla fine del XIV secolo appartiene un torrione adiacente alla chiesa di San Giovanni, residenza degli Orsini al momento della presa di possesso del feudo dove nel suo interno è presente un rilievo raffigurante lo stemma della nobile famiglia. Nella prima metà del XV secolo vennero sistemate le strutture difensive, rivolte questa volta verso Roma e la via Flaminia: due torri rotonde furono costruite a difesa della “Porta Romana” e venne aggiunta una scarpata contro le mura preesistenti con un antistante fossato. Nel borgo si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XII secolo e rimaneggiata nel XV secolo, ma il titolo di “San Giovanni in Scrofano” è citato già a partire dal 1027. L’edificio conserva un campanile in blocchi di tufo con cornici in mattoni, risalente al XIV secolo. La chiesa presenta una pianta irregolare, con navata unica preceduta da un vestibolo e con ambulacro a destra; l’altare del 1515, in marmi colorati. Al di fuori del borgo si trova la Chiesa parrocchiale di San Biagio, risalente alla seconda metà del XV secolo, venne rimaneggiata nel XVIII secolo.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante le giornate FAI si avrà la possibilità di visitare un tipico borgo medievale con rocca difensiva tipico della campagna romana, con la peculiarità di possedere un Ghetto che attesta la presenza di una comunità ebraica al di fuori della città di Roma. Inoltre si potrà visitare la chiesa di San Giovanni Battista che non è sempre aperta ed è stata recentemente restaurata. Nella visita sarà inclusa anche la bella Chiesa parrocchiale di San Biagio con le sue interessanti architetture e pitture tipiche del XVII secolo.
ORARIO
Sabato: 09:30 – 13:30 / 14:30 – 16:00
Note: Durata delle visite 1 ora e mezza – turni alle 9.30 – 12.00 e alle 14.30 – gruppi da 20 persone