Galeria Antica è la più affascinante tra le città morte del Lazio.
Le rovine di questo borgo medievale, le cui origini risalgono probabilmente al tempo degli etruschi, sono arroccate su un alto sperone di tufo lambito dal fiume Arrone, nei pressi della via Braccianense.
Ricoperto da un’intricata vegetazione, il borgo è completamente disabitato da due secoli. Ciò ha permesso il formarsi di un ecosistema di notevole interesse. La rigogliosa vegetazione comprende lecci, cerri, roverelle, allori e aceri a cui si aggiungono, nell’umidità delle forre, salici, olmi e ontani. Gli animali abitatori dell’area sono vari e numerosi: gheppi, civette e nibbi sorvolano la collina mentre volpi e ricci si nascondono tra i ruderi.
Le quercete ospitano il merlo e lo scricciolo, il torcicollo e l’occhiocotto.
L’airone cenerino si incontra durante le migrazioni. Nelle acque dell’Arrone, oltre al ghiozzo di ruscello, nuotano barbe e rovelle, cavedani e anguille.
Galeria Antica è una città fantasma usata talvolta come set cinematografico per la conservazione dell’impianto medievale e la relativa vicinanza a Cinecittà.
L’accesso ai ruderi è gratuito ma è necessario prestare attenzione per via della folta vegetazioni e del terreno accidentato
Storia di Galeria Antica
Le fonti di cui disponiamo sulla nascita della città di Galeria ci lasciano due versioni differenti: la prima afferma che la città fu fondata dall’antico popolo dei Galerii di cui però non sappiamo di preciso né l’esatta area di dominazione né il periodo esatto in cui questo popolo è vissuto.
Alcuni ritrovamenti etruschi fanno però pensare (e da qui la seconda ipotesi) che Galeria fu galeria anticafondata al tempo della dominazione etrusca e che all’epoca prendeva il nome di Careia.
La testimonianza del loro sicuro passaggio è data dalla presenza nella zona di alcune piccole necropoli con tombe a camera sparse qua e la nella gola sottostante l’abitato ed alcuni resti di mura all’interno dell’abitato.
Careia era un centro di modesta importanza a guardia dei confini meridionali del territorio etrusco posta tra le importanti città di Veio e Cerveteri. Un altro dato certo è che dopo il declino degli etruschi fu colonizzata dai romani come testimoniano alcuni archi a sesto acuto e le costruzioni ad “opus incertum” ritrovate nella città.
Come tutte le città satelliti di Roma, anche Galeria decadde sotto la spinta delle invasioni germaniche, per essere ripopolata solo nel medioevo. Nell’VIII secolo d.C. papa Adriano I, che mirava ad un’espansione e a un consolidamento dell’area della Campagna Romana, fondò in una Galeria in rovina una Domus Cullate. Questa venne poi trasformata in “curtis” da papa Gregorio IV nell’anno 840 d.C.
Qualche decennio più tardi i Saraceni, che in quel periodo imperversavano sulle coste tirreniche, assediarono e distrussero Galeria. Ricostruita e ampliata fu proprietà dei Conti di Galeria e successivamente, dall’anno 1276 appartenne alla famiglia Orsini. I passaggi di mano furono molto numerosi cosicché nel 1486 divenne proprietà dei Colonna a cui seguirono i Caetani, i Savelli e in ultimo i Sanseverino.
Con il passaggio a quest’ultima famiglia per Galeria iniziò un lento ma inesorabile declino che la vide nel corso degli anni trasformarsi da centro fortificato a tenuta agricola. Com’è ovvio la popolazione ebbe un forte calo che culminò con la malaria che durante il 1700 infestava l’Agro Romano.
Ormai in rovina e ridotta per lo più a rifugio di pochi disperati, Galeria fu completamente abbandonata nell’anno 1809 a seguito di un’epidemia di malaria.
Stuttura di Galeria Antica
Sullo sperone di tufo sorgono molte case, completamente invase dalla vegetazione, che un tempo costituivano il cuore pulsante di Galeria. All’interno della città, durante il medioevo, sorgeva un castello andato distrutto, di cui però restano alcune macerie.
Annessa al castello c’era la Chiesa di San Nicola, di cui possiamo ancora ammirare il campanile risalente dal XVIII secolo, che rappresenta tutto quel che rimane della chiesa. Durante l’epidemia di malaria, infatti, la chiesa fu trasformata in un cimitero improvvisato per seppellire i morti.
La Chiesa di San Nicola, comunque, non rappresentava l’unica chiesa di Galeria, dato che ne esistevano altre tre. Importante fu la Chiesa di Santa Maria della Valle, conosciuta anche con il nome di Ospedale vecchio, devastata da un fulmine intorno al XVI secolo.
La Chiesa di Sant’Andrea andò invece distrutta in un incendio nel 1816, mentre la Chiesa di San Sebastiano venne demolita nel 1600.
Non esiste un preciso percorso di visita del borgo, eccetto quello della mulattiera principale che lo attraversa.
Altre costruzioni, tra cui il ponte che sovrasta il fiume Arrone a valle del borgo, si trovano sparse e seminascoste dalla vegetazione un po’ ovunque, nei dintorni della zona centrale
INFORMAZIONI:
Monumento naturale di Galeria Antica
Indirizzo: Si accede al parco da Via di S. Maria, a circa 500 metri dal borgo storico ominimo o da Via Braccianese, nei pressi di Osteria Nuova.
Telefono: 06/35405310
Web: https://www.parchilazio.it/galeriaantica