In Ricordo dell’80° Anniversario del Bombardamento del Mulino Mancini‼️
Sabato 9 dicembre Itri commemorerà la strage del “Mulino Mancini”, due cerimonie per non dimenticare uno dei momenti più tristi della sua storia e di tutto il sud lazio.
La mattina a partire dalle ore 10.30 dopo i saluti del Sindaco e delle Autorità Provinciali, Regionali e Religiose sarà scoperta una targa presso il Civico 65 di Corso Appio Claudio Lato Roma, per ricordare le vittime del bombardamento e della barbarie della guerra. Successivamente, verrà conferita al Comando Provinciali dei Vigili del fuoco di Latina la cittadinanza onoraria di Itri.
Nel pomeriggio, dalle ore 18.00 presso l’Aula Consiliare della Casa Comunale, diverse personalità culturali della città
interverranno per rievocare e recuperare, tramite gli ultimi testimoni della memoria orale, quel funesto 12 dicembre del 1943.
Nel corso degli anni la ricorrenza è stata riportata dai media, che hanno raccontato il ronzio sinistro dei bombardieri alleati avvertito da tutta la popolazione: “…facendo un ampio giro intorno a Monte Grande, iniziarono un micidiale bombardamento a tappeto su Itri.”
La gente in strada iniziò a correre per cercare riparo, tanti scelsero il Mulino come rifugio, e fu la fine. Sessantadue i morti: 27 uomini, 35 donne, due di queste moriranno il giorno dopo per le ferite riportate. Pochi minuti e il paese fu seppellito sotto una valanga di bombe; una scia di distruzione e morte, poi il silenzio, solo i lamenti dei feriti, sepolti tra le macerie del Mulino. Una data, un episodio da non dimenticare! Ripetono i discendenti delle vittime: ”…Fu un tributo altissimo che la gente di Itri pagò.”
Un’azione militare contemplata per colpire le truppe tedesche che avevano occupato la cittadina, si rivelò inutile, poiché la colonna corazzata germanica, avvertita dai servizi segreti, si era già diretta verso Sperlonga. Notizia questa riportata dalla Platea (cronaca conventuale) dei PP. Passionisti di Itri in tempo reale e che fa riflettere sulla crudele inutilità di quel bombardamento, che oltre ai morti coinvolse in modo drammatico centinaia di congiunti.
Il 12 dicembre era stato solo l’inizio di una tragedia immane: la perdita di centinaia di vite e un paese per buona parte andato distrutto.
I monumenti, retaggio di una storia millenaria, furono ridotti in macerie dalla furia devastatrice delle bombe, come attestano le ricerche documentali.
Ricordare, oggi, le vittime innocenti, oltre che un dovere, è un atto di umana pietà.