Ascoltiamo una musica poi passano i giorni, passano gli anni, risentiamo quella musica e tutto ritorna, tutto si rifà vivo: le immagini, i profumi, lo stato d’animo vissuto in quei momenti di vita trascorsa.
Tutto è stato magicamente registrato nel profondo della nostra anima…e come una chiave riapre una vecchia porta, rientriamo, tramite note dolci o amare, in un mondo tutto nostro al momento dimenticato. Senza musica, la vita assomiglia a una traversata nel deserto perché non c’è nulla più della musica a palesare noi stessi fino in fondo: è sensibilità, è intuizione, è un mondo sottotraccia, che non vuole e non chiede ragionamenti, che entra nella pelle, attraversa i corpi, si sparge per l’aria che respiriamo.
Questo concerto ripropone canzoni e brani musicali che sono e resteranno delle vere e proprie pietre miliari e che scandiranno per sempre i gusti e le inclinazioni degli anni in cui ebbero il maggior successo.
Seppur datate, sono note ‘sempreverdi’ che gli anni non scalfiscono e che non riescono a lasciar cadere nel dimenticatoio. Ciò che rende intrigante questo concerto è la giovane età sia dei musicisti che dei cantanti e la facilità con la quale sia gli uni che gli altri interpretano dei brani distanti anni luce dalla loro realtà. Se per la lirica le indicazioni si possono attingere da un libretto, per la musica melodica e popolare occorre sapersi calare, senza goffaggine, nelle tendenze specifiche di un periodo. E loro ci riescono alla grande.