In un mondo sempre più caotico, spersonalizzato, frenetico, disumano bisogna fermarsi a riflettere e cercare il senso profondo delle cose.
I libri hanno svolto spesso questa funzione, quella di suggerire una direzione.
In un’epoca di conflitti abbiamo bisogno dei libri per la pace e la nonviolenza: libri che ci consigliano, che ci guidano, che ci ispirano verso un mondo con al centro l’essere umano, le sue idee, i suoi sentimenti, le sue azioni verso un mondo migliore.
Invitiamo associazioni, istituzioni, case editrici, scrittori, giornalisti, personalità al fine di rendere questa proposta concreta e l’inizio di un cammino permanente e duraturo verso un’altra visione del mondo con al centro le persone, la solidarietà, il dialogo, la convergenza, i diritti umani, l’ambiente, la diversità.
A chi è rivolto il Festival
Innanzitutto invitiamo le case editrici e i loro autori, le scuole di ogni grado, l’associazionismo che si impegna per la pace, i diritti e la nonviolenza ad approfittare di un’occasione preziosa di interscambio e creazione di reti e relazioni.
Infine il festival vuole essere un momento di approfondimento delle tematiche della pace e la nonviolenza con il pubblico in generale.
Data
Il Festival del libro per la pace e la nonviolenza si svolgerà dal 2 al 5 Giugno 2022 a Roma.
Location
Il Festival si svolgerà nel quartiere romano di San Lorenzo, con una sede principale ai Giardini del Verano ma con sedi diffuse presso le sedi istituzionali, associative e culturali di un quartiere famoso per la sua vitalità, socialità e impegno.
Obiettivi
Il principale obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche proposte, di grande attualità. La cultura della nonviolenza, l’abolizione delle armi nucleari, l’aspirazione a un Mediterraneo di pace sono questioni cardine per passare dall’attuale preistoria a una storia pienamente umana. Per realizzare queste aspirazioni bisogna innanzitutto crederci e, in questo senso, l’incontro della popolazione con le realtà e le personalità che da sempre si muovono in questa direzione, è imprescindibile. Impensabili sono le sinergie che possono crearsi dall’incontro delle persone in un ambito creativo come quello di un festival. Imprevedibili possono essere le conseguenze, in un’epoca instabile e incerta come quella che stiamo vivendo.
In secondo luogo, il festival ha l’obiettivo di dare alimento alle reti esistenti – e crearne di nuove – fra gli attori che lavorano per la costruzione della pace e di un mondo nonviolento, con lo sguardo rivolto al futuro, ma anche all’attualità.
Le tematiche del Festival
Stop alle armi nucleari
Il 22 gennaio del 2020 è stato ratificato il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari dell’ONU, dopo la realizzazione di una Campagna Internazionale (ICAN) che ha coinvolto oltre 500 attori sociali in diversi paesi e che ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2017. In Italia questo evento di portata storica non ha avuto l’eco che meritava, nonostante gli sforzi della società civile pacifista; il nostro paese non ha firmato il Trattato ed è, a maggior ragione, necessario creare coscienza sociale sulla pericolosità di queste armi per l’umanità e il pianeta.
Cultura della nonviolenza, educazione nonviolenta
Nella storia della nonviolenza, troppo poco studiata nelle scuole, ci sono esperienze di diverse dimensioni disseminate su tutto il globo nelle diverse epoche. Siamo soliti riferirsi agli esempi del Mahatma Gandhi o di Martin Luther King per parlare di cultura nonviolenta e di risultati concreti della lotta sociale nonviolenta, ma esistono correnti di portata internazionale più vicine nel tempo, molto vitali e attive in vari campi come quella dell’Umanesimo Universalista di Silo, il Metodo MmE di Pat Patfoort, la CNV di Marshall Rosenberg, per fare qualche esempio.
In Italia, dove il pensiero e la pratica della nonviolenza hanno attraversato diversi ambiti, da quello più propriamente filosofico a quello più direttamente impegnato nei processi di trasformazione sociale e di risoluzione dei conflitti, alcune figure hanno valicato i confini nazionali, acquisendo una rilevanza internazionale, a partire, tra gli altri, da Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lanza del Vasto, Alex Langer. Ci sono inoltre moltissime esperienze di ricerca-azione volte alla risoluzione nonviolenta dei conflitti che rappresentano un bagaglio culturale inestimabile che merita un’adeguata visibilità. In questo ambito, l’adozione, nel quadro della ricerca-azione, di un approccio e di una metodologia nonviolenti, ha contraddistinto il pensiero e l’iniziativa di alcune figure di primo piano, in alcuni casi anche di spessore internazionale, della peace-research italiana, tra i quali, in particolare, Alberto L’Abate e Nanni Salio.
Le numerose esperienze pedagogiche innovative sviluppatesi in Italia e nel mondo fanno spesso riferimento alla nonviolenza ma, anche quando questo non sia esplicito si inquadrano nelle idee della pedagogia attiva, inclusiva e circolare che è evidentemente una pedagogia nonviolenta.
Mediterraneo, mare di pace
Non c’è bisogno di spendere molte parole per chiarire la necessità di rendere il Mediterraneo un luogo di pace e collaborazione. La cronaca degli ultimi decenni è fin troppo eloquente nel mostrare ciò che alcuni hanno cercato di non vedere. Le città-porto affacciate sul Mediterraneo hanno senza dubbio un diverso vissuto dell’attualità, come anche portano in sé l’esperienza del contatto con le altre culture che fin da tempi antichissimi hanno esplorato le nuove terre e incontrato i popoli dell’altra sponda, attraversando il mare. Oltre la cronaca e le vicende storiche, i legami culturali dei paesi affacciati sul Mediterraneano hanno radici profondissime che si manifestano in usi, costumi e fino all’etimologia delle parole che ci accompagnano ancora nelle diverse lingue. In questo senso il festival aderisce pienamente alla Campagna Mediterraneo mare di Pace.
Nondiscriminazione
All’interno del festival, il 2 di Giugno, si inserirà con le sue tradizionali attività la Festa della Repubblica Multietnica momento essenziale per ribadire la necessità di una Repubblica inclusiva, nondiscriminatoria, aperta alla diversità.
Cura del pianeta
La nonviolenza è, in questo momento storico, anche e soprattutto curare la nostra casa comune e spingere affinché la cura del pianeta sia una priorità assoluta per organismi internazionali, governi, istituzioni di ogni tipo fino ai singoli cittadini.
È urgente rispondere, anche sul piano culturale, alle richieste di ecologia sociale, di giustizia climatica, di qualità della vita.
Svolgimento del Festival
Il Festival comprenderà spazi fissi gratuiti per realtà editoriali, associazioni, comitati che ne condividano gli obiettivi. Tutte le realtà sono invitate al Comitato Promotore che è aperto, circolare, aperto alle proposte e inclusivo, come nella tradizione della nonviolenza. Tale Comitato Promotore sarà anche garante della continuità nel tempo.
Economia
Tutte le attività saranno gratuite e il Festival si avvale della collaborazione volontaria di esperti e persone comuni che vogliano dare una mano. Si stanno attivando specifiche campagne di crowfunding per coprire le spese, nella prospettiva di chiedere appoggio economico solo a realtà coerenti con le finalità del festival.
Patrocinio
Comune di Roma, Municipio II
ALCUNI DEGLI EVENTI PRINCIPALI
Giovedì 2 giugno
Presso il Giardino del Verano Spazio Bertha Kinsky Von Suttner:
16:30 Inaugurazione: Assemblea del Mediterraneo di Pace
dalle 17.00 Festa della Repubblica Multietnica
Programma:
17-18.30h: Biblioteca vivente (spazio stand Energia)
18.30-19h: Apertura e presentazioni
19-19.30h: La Nazione umana universale non ha frontiere: testimonianze
19.30-20h: La Nazione umana universale ha cura: testimonianze
20-20.30h: Storytelling di Accentrica: “Le altre storie”
20.30-20.45h: Presentazione della 3MM (Rafael de La Rubia)
20.45-21.15h Spettacolo “Sulle ali delle onde” a cura di Un SaloTTino RoSSo (progetto Mediterraneo Mar de Paz)
21,15 – 22h: Storytelling a cura di Cantastorie
22.00h: Concerto finale
Presso il Giardino del Verano Spazio Marielle Franco:
17:30 – 20:30 Presentazione di libri
Venerdì 3 giugno
Presso il Giardino del Verano Spazio Bertha Kinsky Von Suttner:
10:00 Premio Giornalistico per il dialogo “Giovanni Sarubbi” – Premiazione
12.00 Il percorso verso l’abolizione della pena di morte negli Usa
16.30 Storie vere di Mediterraneo: un progetto per un’enciclopedia umana
18.00 Relazioni nonviolente a scuola e in famiglia
Presso la Biblioteca Tullio De Mauro:
10.00 In quale direzione cambiare la Scuola? La rivoluzione educativa comunitaria della Scuola Sconfinata
13.00 Afghanistan missione incompiuta
Presso la Sala ENGIM: proiezione di documentari
Presso le Librerie TOMO e Giufà: presentazione di libri
Presso la Casa della Partecipazione, la Casa Umanista e Container: laboratori di esperienza
Sabato 4 giugno
Presso il Giardino del Verano Spazio Bertha Kinsky Von Suttner:
10.00 Basta col Nucleare civile e militare
12.00 Un cammino verso la pace e la nonviolenza
16.30 Disarmare il virus della violenza
18.30 la geografia della guerra e gli accordi sui traffici di armi
21:30 Spettacolo di Jacopo Fo Sesso Zen Remix dedicato all’Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito
Presso il Giardino del Verano Spazio Marielle Franco:
10.00 – 20:30 Presentazione di libri
Presso la Biblioteca Tullio De Mauro:
09:30 – 13:30 Convegno per celebrare il 50° anniversario dell’approvazione della legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare.
Presso la Sala ENGIM: proiezione di documentari
Presso le Librerie TOMO e Giufà: presentazione di libri
Presso la Casa della Partecipazione, la Casa Umanista e Container: laboratori di esperienza
Domenica 5 giugno
Presso gli spazi dei Giardini del Verano, la Casa Umanista e la Libreria TOMO:
10:00 – 13:00 Conferenze e Presentazione di libri
Presso i Giardini del Verano:
18:00 Evento conclusivo con Vandana Shiva