Continuano gli eventi facenti parte del progetto “EtruSCO”, destinato alla valorizzazione e promozione culturale del sito UNESCO di Tarquinia e Cerveteri, promosso dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia, con il Comune di Tarquinia, in collaborazione con il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite e l’Associazione ArcheologicaMente onlus, con il contributo economico della Regione Lazio, sotto l’egida del Ministero della Cultura, della Direzione Regionale Musei Lazio e della Soprintendenza Archeologia Belle Arte e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.
GLI EVENTI DI TARQUINIA
Giovedì 23 settembre ore 16:00 – Visita guidata gratuita alla Domus del Mitreo sul Pianoro della Civita a cura di Attilio Mastrocinque (Università di Verona), Pianoro della Civita (max 30 partecipanti per gruppo).
Per la visita guidata gratuita sono previsti un massimo di 30 partecipanti per gruppo. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282 – Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo di appuntamento: parcheggio del Pianoro della Civita
Sabato 25 settembre ore 9:00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio,
Visita al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia (max 20 partecipanti).
Per la visita guidata gratuita al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia sono previsti un massimo di 20 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282 – Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo di appuntamento: cortile del Museo.
Sabato 25 settembre ore 17.00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, presso la Necropoli dei Monterozzi, avrà luogo lo spettacolo dei Ludi Scaenici: rievocazione storica degli antichi spettacoli musicali in cui i Ludiones, danzatori-attori Etruschi, danzavano al suono delle tibiae.
Al termine degustazione di prodotti tipici della cultura enogastronomica locale cura della Pro Loco di Tarquinia.
Per lo spettacolo sono previsti un massimo di 90 partecipanti muniti di Green Pass. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282 – Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo di appuntamento: biglietteria della Necropoli.
Domenica 26 settembre ore 9.00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, visita guidata gratuita alla Necropoli dei Monterozzi (max 20 partecipanti).
Per la visita guidata gratuita alla Necropoli dei Monterozzi sono previsti un massimo di 20 partecipanti muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282 – Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo di appuntamento: biglietteria della Necropoli.
Domenica 26 settembre ore 10:00, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, presso la Necropoli del Calvario, avranno luogo le osservazioni astronomiche “Etrusca disciplina: il ciclo solare” in collaborazione con il Gruppo Astrofili “G. Galilei” (max 20 partecipanti per gruppo).
Per le osservazioni astronomiche sono previsti un massimo di 20 partecipanti per gruppo muniti di Green Pass. Per i musei, i parchi archeologici e le necropoli il biglietto d’ingresso è a carico del visitatore. Per la prenotazione e per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio InfoPoint di Tarquinia ai seguenti recapiti:
Tel: 0766 849282 – Mail: info.turismo@tarquinia.net
Luogo di appuntamento: biglietteria della Necropoli.
DESCRIZIONE EVENTI
Visita guidata gratuita alla Domus del Mitreo a cura di Vittorio Mastrocinque.
La cosiddetta domus del Mitreo è un grande complesso edilizio vicino alla cinta delle mura, dove è stata rinvenuta la statua del dio Mithra che ora si trova al museo archeologico. Scavi della Soprintendenza (2014) e dell’Università di Verona (dal 2016) hanno messo in luce il complesso, che si articola in una serie di cortili con pozzi e cisterne nella parte Sud e di stanze verso Nord. Le due fasi edilizie principali si datano nel II secolo a.C. e in età augustea; successivamente furono aggiunti nuovi muri, mentre nel IV secolo un evento naturale deve avere causato dei crolli e la fase successiva mostra un abitato molto più povero. Nel VII secolo la zona pare fosse stata abbandonata. Una delle cisterne si trova presso una fontana dotata di un muro che celava una riserva d’acqua piovana, la quale riempiva la parte ribassata dell’impluvium centrale e un bacino di marmo che stava al centro.
La statua di Mithra era stata deposta, probabilmente in epoca moderna, insieme a blocchi di pietra ai margini di uno dei cortili, mentre il tempio del dio ancora non è stato individuato. Le molte stanze adiacenti ai cortili erano costruite su una serie di terrazzamenti per regolarizzare il pendio. A Nord-Ovest si trova un pozzo votivo, dove erano state gettate alcune offerte e probabilmente si svolgevano attività mantiche, come indicano i molti astragali rinvenuti.
Visita guidata gratuita al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia.
Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia ha sede nello splendido Palazzo Vitelleschi, edificato tra il 1436 e il 1439 dal cardinale guerriero Giovanni Vitelleschi. Inaugurato nel 1924, con la fusione di due storiche collezioni ottocentesche, la Raccolta Comunale, frutto degli scavi avviati nelle necropoli e nel territorio da Luigi Dasti, primo Sindaco della cittadina tirrenica, e la collezione privata dei conti Bruschi Falgari. Il museo si è andato poi arricchendo di reperti rinvenuti in scavi condotti nella città etrusca, nelle necropoli e nell’intero comprensorio: attraverso di essi sarà possibile scoprire la storia e la cultura degli Etruschi di Tarquinia e dei loro interlocutori culturali e commerciali.
Spettacolo dei Ludi Scaenici.
Nel 364 a.C. Roma fu afflitta da una terribile pestilenza. Per placare l’ira degli Dei furono istituiti dei LVDI SCÆNICI in cui dei Ludiones (danzatori – attori Etruschi) “danzando al suono delle tibiae ma senza cantare essi stessi e senza mimare una qualsiasi rappresentazione del canto, si muovevano non senza grazia alla maniera Etrusca” (Livio VII, 2).
Fu questa la prima forma di spettacolo musicale, in ambito romano, slegata dai rituali, dal teatro e dal circo.
Il gruppo dei LVDI SCÆNICI, fondato da Cristina Majnero e Roberto Stanco, continua ancora oggi la sua attività di studio e ricerca nel campo della danza e musica antica, collaborando con importanti università -sia nazionali che internazionali- come l’Università degli Studi di Roma La Sapienza e l’Università di Tarragona (Catalogna), oltre che con prestigiose istituzioni culturali come il Museo della Civiltà Romana e il Museo de Historia di Tarragona.
Il gruppo è composto da:
Cristina Majnero – tibia, lyra, syrinx, bucina, tympanum, voce
Roberto Stanco – tibia, lyra, bucina, cymbala, tympanum
Gaetano Delfini – cornu, cymbala, tympanum
Daniele Ercoli – tuba, oblicuum calamum, cymbala, crotala, tympanum
Elisa Anzellotti – coreografie, danza
Visita guidata gratuita alla Necropoli dei Monterozzi.
Inserita nel 2004 dall’Unesco nella lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità, la necropoli dei Monterozzi richiama ogni giorno centinaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Oltre all’eccezionalità di questo sito unico nel suo genere, le tombe dipinte rappresentano la sola testimonianza della coeva pittura greca di cui si ha solo un flebile riflesso nelle decorazioni vascolari, come è possibile verificare osservando i vasi di importazione greca conservati nelle sale 4-5-6 del Museo Nazionale e i corrispettivi prodotti di imitazione locale.
A partire dal IV sec. a.C., le pitture, di modesta qualità, decorano solo parzialmente le pareti delle tombe ipogee e rivelano in modo esplicito il richiamo a nuove credenze di origine ellenica con scene che si svolgono presso gli Inferi sotto il controllo di demoni alati e genii, fino a scomparire quasi definitivamente con l’età romana.
Osservazioni astronomiche “Etrusca disciplina: il ciclo solare”.
L’aruspicina era l’arte divinatoria di origine etrusca che consisteva nell’esame delle interiora di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. Insegnata secondo la tradizione da Tagete, l’arte aruspicina si basava sulla determinazione del templum, cioè lo spazio sacro su cui si proiettava la suddivisione della volta celeste. Questa si ipotizzava attraversata da due rette perpendicolari: cardo (direzione nord-sud) e decumano (direzione est-ovest). Partendo dalla linea del decumano e andando verso est si delimitava la pars familiaris (dove risiedevano gli dei benevoli, fra cui Tinia e sua moglie Uni), mentre verso ovest la pars hostilis (dove risiedevano gli dei ostili ovvero gli dei dell’oltretomba).
Prendendo invece la linea del cardo e andando verso sud si delimitava la pars antica, mentre verso nord la pars postica. L’intersezione delle due rette (cardo e decumano) ripartivano la volta celeste in quattro quadranti, ognuno dei quali era a sua volta suddiviso in quattro parti. Il cielo era così composto da 16 settori in tutto, ognuno dei quali costituiva la sede di una divinità diversa.
La ripartizione della volta celeste si rifletteva anche su singoli elementi, viventi e non viventi, della Terra, fra cui il fegato e le viscere degli animali. Gli aruspici predicevano il destino studiando attentamente le interiora degli animali sacrificati: se osservavano segni particolari come cicatrici o altre anomalie, confrontavano il fegato con un modello bronzeo (famoso è il fegato di Piacenza, modello in bronzo risalente al I sec. a.C. riportante le ripartizioni e i nomi degli dei) per capire a quale settore del cielo corrispondeva e, quindi, quale divinità aveva mandato quel segno (se era di buon auspicio o meno), per poi cercare di capirne il significato.
Si ricorda che verranno messe in atto tutte le direttive volte al contrasto e al contenimento della diffusione del virus Covid-19.