Fino al prossimo 13 ottobre il Parco di Porta Capena a Roma, in occasione dell’80° anniversario della fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), presenta la mostra “From Seeds to Food” con le opere di Ding Jie, di Francesco Impellizzeri e Mario Carlo Iusi, a cura di Giusy Emiliano.
La mostra di pittura cinese di Ding Jie “Il cibo protegge il mondo – Ink Paintings of Farming” sul tema dei campi terrazzati arriva come un tributo artistico tempestivo e potente alla sicurezza alimentare globale. Questa festa artistica, che utilizza pennelli come mezzo e campi terrazzati come soggetto narrativo, non solo offre una sincera riflessione sull’eredità della civiltà agricola, ma presenta anche una profonda indagine sulle sfide della sicurezza alimentare globale.
Mentre a rappresentare un grande percorso artistico all’interno di uno spazio non convenzionale è l’installazione a pavimento di Francesco Impellizzeri, intitolata Neosfera, che, attraverso un poetico intreccio tra terra, acqua e suolo, offre una metafora visiva in dialogo con il lavoro della Land and Water Division della FAO
In Neosfera, frammenti di travertino, un tempo scarti di lavorazione, rinascono come simboli di trasformazione, resilienza e armonia tra creazione umana e forma naturale.
Attraverso la memoria della materia e la risonanza poetica, l’opera incarna il dialogo profondo tra gli elementi vitali della vita sulla Terra: la terra, l’acqua e l’aria.
L’artista riflette sul rapporto fragile ma necessario che l’uomo intrattiene con l’ambiente, e sulla costante attenzione che esso richiede. Le “pietre parlanti” di Impellizzeri evocano “echi di schiuma solida”, come recita il testo inciso sull’opera.
Neosfera invita così alla contemplazione dell’interdipendenza tra cultura umana ed ecosistemi naturali, in piena sintonia con la visione della FAO: promuovere la sostenibilità, la conoscenza e il rispetto per il mondo che ci ospita. Un ringraziamento speciale anche a Roberto Locci per aver sponsorizzato l’intervento creativo di Francesco Impellizzeri in un’esposizione internazionale.
Il cibo ci accomuna: plasma la vita quotidiana, la cultura e la salute di tutti noi. Eppure, raramente ci soffermiamo a riflettere sul viaggio che gli alimenti compiono per arrivare fino a noi. Questi affascinanti percorsi sono al centro della rassegna “Dal Seme al Cibo – From Seeds to Food”, un’esposizione che accompagna il pubblico alla scoperta delle filiere dell’agricoltura, dell’orticoltura, dell’allevamento, della silvicoltura e della pesca, intrecciando tradizione, innovazione e sensibilità ambientale. All’interno di questo contesto si inserisce “Portraits” di Mario Carlo Iusi, un’opera che reinterpreta il concetto di ritratto trasformandolo in un dialogo tra uomo e natura.
Tradizionalmente, un ritratto cattura l’essenza e l’interiorità di una persona; in questo caso, l’artista sceglie di ritrarre un seme di zucca, simbolo di vita, potenzialità e trasformazione. Le opere sono realizzate in vetroresina e dominate da colori intensi: un grande seme blu dedicato all’acqua (per la divisione FAO Land and Water) e uno giallo posto di fronte all’area IPPC. Il lavoro di Iusi esprime un equilibrio tra arte e scienza. Attraverso il colore e la materia, l’artista invita a riflettere sulla fragilità e sulla forza della natura, sulla diversità e sull’energia vitale che risiede nei semi, origine e promessa di ogni forma di nutrimento. In questo modo, “Portraits” dialoga perfettamente con il tema centrale di “From Seeds to Food”, restituendo un messaggio universale: ogni seme è una possibilità, ogni gesto di cura verso la terra è un atto creativo e collettivo per il futuro del pianeta.
