Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 tornano le Giornate Fai di primavera organizzate dal Fondo ambientale italiano, giunte alla 27° edizione.
Tema di quest’anno è il Ponte tra le culture.
Su tutto il territorio nazionale, saranno aperti straordinariamente oltre 1100 luoghi in 430 località nelle 20 regioni italiane grazie alla spinta organizzativa dei 325 gruppi di delegati sparsi in tutte le regioni – Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi giovani – e grazie ai 40mila “apprendisti Ciceroni”.
Centinaia di siti e migliaia di persone che l’anima Fai accende, aprendo luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili nel weekend indicato. In tutto 296 luoghi di culto, 227 palazzi e ville, 30 castelli, 40 borghi. E ancora: 35 tra parchi, giardini, boschi e aree naturalistiche, 22 aree archeologiche, 23 tra campanili e torri, 44 piccoli musei, 11 biblioteche, 8 ex ospedali psichiatrici e antichi ospedali, 12 teatri e 2 stadi.
Per gli iscritti al Fai o per chi si iscrive durante le giornate di primavera ci saranno 83 aperture esclusive e 15 iniziative dedicate.
Chiesa di San Silvestro al Quirinale
Benché noto dal IX secolo, è del 1030 la menzione d’un edificio di culto in questo luogo, sacro già dall’età regia dell’antica Roma. Nella prima metà del ‘600 Giulio II lo concesse ai Domenicani; fu poi in commenda di Ascanio Sforza. Paolo IV lo affidò nel 1555 ai Teatini, che lo tennero fino al 1799. Nel corso del ‘500 vi si tenne un cenacolo religioso-culturale, del quale fecero parte il Peruzzi, Michelangelo e Vittoria Colonna. Dopo il 1870 il convento fu sede delle Forze Armate, che tuttora lo occupano. A navata unica con cappelle laterali, l’interno mantiene l’armonia malgrado l’accorciamento per l’apertura di via XXIV Maggio, che ne ha alterato le proporzioni. E’ un vero scrigno di tesori cinquecenteschi, come lo sfarzoso soffitto ligneo a lacunari dorato e dipinto con scene a rilievo. Alla fine del ‘500 il Mascarino realizzò la cappella Bandini; nei pennacchi della cupola sono tondi affrescati dal Domenichino.
Corte Costituzionale
Sorge sui resti del settore settentrionale delle Terme di Costantino, in sostituzione di un precedente edificio eretto sotto il papato di Sisto V dal cardinale Ferrero da Vercelli, per ospitarvi la Sacra Congregazione della Consulta; fu poi ampliato da papa Paolo V agli inizi del XVII secolo. L’edificio, finito di costruire nel 1737 sotto la direzione dell’architetto Ferdinando Fuga, venne commissionato da Papa Clemente XII per accogliere sia la sede della segreteria della Sacra Congregazione della Consulta e della Segnatura dei Brevi, sia il corpo dei Cavalleggeri e quello delle Corazze. Tra il 1798 e il 1814 il palazzo fu sede della Prefettura di Roma; durante la Repubblica Romana ospitò il Governo del triumvirato di Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. Tra il 1874 e il 1922 vi ebbe sede il Ministero degli Affari Esteri e dal 1924 al 1953 il Ministero delle colonie. Dal 1955 è sede della Corte Costituzionale.
Istituto Nazionale di Studi Romani
La visita al complesso dell’ex Convento dei Santi Bonifacio e Alessio, fondato nel VIII sec. d.C., costituisce un’occasione speciale per ripercorrere le vicende storiche di uno dei luoghi più rappresentativi del Colle Aventino. Sarà possibile ripercorrere le vicende che hanno interessato questo luogo dalle prime forme architettoniche, attraverso le diverse destinazioni d’uso, dalla metà del Settecento fino all’inizio dell’Ottocento, quando Carlo IV re di Spagna acquista il convento per farne la sua residenza estiva. Nel 1939 l’Amministrazione Comunale lo concede all’Istituto Nazionale di Studi Romani, Istituto nato con l’obiettivo di studiare e diffondere la storia della romanità, dalla letteratura all’archeologia, dalla storia al teatro, dall’arte alla musica. La visita consentirà di esplorare la realtà di questo luogo, dal chiostro al giardino pensile affacciato sul Tevere, dalle testimonianze settecentesche fino all’appartamento regale di Carlo IV di Borbone.
Palazzo della Rovere
Costruito per volere del Cardinale Domenico della Rovere alla fine del ‘400. Internamente, un ampio cortile centrale disposto su due livelli consente l’accesso a cinque saloni disposti a ferro di cavallo che custodiscono un sorprendente ciclo pittorico del Pinturicchio. Il ciclo comprende la Sala del Gran Maestro, la Sala dei Mesi e lo splendido Soffitto dei Semidei, decorato da sessantatré formelle dipinte e dorate su pergamena e applicate in cassettoni lignei. Il soffitto restituisce un insieme fiabesco di creature mitologiche e fantastiche tratte dai bestiari e dai libri monstruorum medievali, rappresentazioni profane che richiamano vari significati filosofici e morali, quasi certamente dettati dagli ambienti umanistici vicini al Cardinale. Divenuto sotto Alessandro VII Chigi residenza dei padri Gesuiti Penitenzieri, per delegazione del Vaticano il Palazzo è oggi sede dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Palazzo Firenze
Nel cuore di Campo Marzio si trova Palazzo Firenze testimonianza delle trasformazioni rinascimentali della città, grazie in particolar modo all’intervento di Bartolomeo Ammannati, che rese il palazzo tanto moderno e sontuoso da diventare la residenza dei Del Monte e del cardinale, e poi granduca, Ferdinando de’ Medici; successivamente proprietà dei Lorena e, infine, dello Stato Italiano. Il giardino all’italiana punteggiato da reperti archeologici ne impreziosisce la parte più antica. Particolarmente ricca è la sala nota come Loggia del Primaticcio, affrescata da Prospero Fontana, mentre fanno da cornice il Camerino dei Continenti, aperto per l’occasione, la Galleria del piano nobile e gli Studioli affrescati da Jacopo Zucchi al secondo piano. Oggi il palazzo è sede della Società Dante Alighieri, faro culturale della lingua italiana in tutto il mondo, che diffonde fuori d’Italia la conoscenza e l’amore per la lingua e la cultura italiana.
ORARIO
Domenica:
10:00 – 13:00 / 15:00 – 17:00