COMPLESSO CONVENTUALE DI SANTA MARIA IN GRADI
Il complesso di Santa Maria in Gradi, ex-convento domenicano, è oggi sede del Rettorato e del Dipartimento di scienze umanistiche della comunicazione e del turismo dell’Università degli Studi della Tuscia, Si trova appena fuori le mura medievali della città, davanti alla porta urbica detta Romana, nel cuore del moderno quartiere nato nel corso degli ultimi 80 anni.
Nel 1215 Raniero Capocci, giovane curiale viterbese di nobile famiglia e futuro cardinale, avrebbe posato la prima pietra della chiesa dedicata alla Vergine nel sito dell’antica e piccola cappella della Santa Croce. Tuttavia, l’avvio della vicenda edilizia è fissato all’anno 1227 quando Raniero acquista alcuni terreni presso la suddetta cappella per procedere alla costruzione di un vero e proprio complesso conventuale, che verrà poi donato ai Domenicani. La prima fase di vita del monastero si estende, dagli anni di papa Innocenzo III e dell’imperatore Federico II al periodo in cui Viterbo ospita la Curia pontificia. Sono gli anni di massimo splendore della città, in piena espansione edilizia e culturale, punto nodale dei traffici commerciali e dei percorsi dei pellegrini.
Del primitivo assetto del maestoso convento, rimaneggiato nel corso dei secoli, ma di cui è evidente ancora oggi l’articolato sviluppo, resta solo il primo chiostro detto appunto “medievale”, ricomposto nel Dopoguerra nella sua forma originaria: iniziato nel 1256, è scandito da pilastri alternati a pentafore con arcatelle a sesto acuto su colonnine binate, in uno stile che mescola la tradizione locale con il linguaggio cistercense, il gotico francese e l’influsso dell’arte dei marmorari romani. Il secondo chiostro, costruito anch’esso in forme gotiche a partire dalla fine del Duecento, nel suo stato attuale risale alla seconda metà del XVII secolo. La chiesa nel suo primo aspetto era probabilmente suddivisa in tre navate con un transetto, una facciata a salienti, traforata da un grande rosone centrale, e un campanile a vela, poi sostituito da una vera e propria torre campanaria, rifatta nell’Ottocento. Alla fase duecentesca sono attribuibili alcuni capitelli superstiti a “foglie d’acqua”, tipici del cosiddetto stile di transizione romanico-gotico cistercense, diffuso tra XII e XIII secolo in Francia, soprattutto in area borgognona. Insieme alla decorazione cultorea del primo chiostro, essi testimoniano l’apertura del cantiere domenicano alla cultura artistica d’Oltralpe.
Indirizzo: Via Santa Maria in Gradi, 1, VITERBO, VT
Orario:
Sabato: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN CARLO
Il complesso di San Carlo, oggi sede del Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici dell’Università degli Studi della Tuscia, sorge nel quartiere di Pianoscarano, nel centro medievale di Viterbo.
Il complesso nei suoi vari edifici storici, oggi ristrutturati, ebbe origine dall’antica chiesa di San Nicola degli Scolari, che da un documento del 1152 risulta dipendente dall’abbazia di Farfa. Per la sua ubicazione prossima alla cinta muraria l’edificio viterbese era probabilmente associato ad una struttura per l’accoglienza dei pellegrini. L’intitolazione a San Carlo data alla prima metà del Seicento: la chiesa, insieme all’orto e al cortile della casa attigua, passò alla Confraternita di San Carlo, che vi aprì un ricovero per gli invalidi e gli infermi, rimpiazzato nel 1639 dal cosiddetto Ospizio dei Vecchi ad opera della Congregazione degli Oblati di Maria. Dopo il 1870, con la soppressione degli Ordini religiosi, lo Stato incamerò chiesa e beni dell’Istituto, ceduto poi al Comune.
La chiesa, oggi adibita ad Aula Magna, è in stile romanico, con un campanile a vela e una facciata a salienti abbellita da una cornice con il caratteristico motivo “a freccia” che corre lungo gli spioventi del timpano sommitale. All’interno presenta una suddivisone in tre navate con una doppia fila di grossi pilastri cilindrici che sostengono archi a tutto sesto, con capitelli “a corona”, forse riferibili ad un intervento d’inizio XIII secolo. Restano tracce di pittura murale: l’immagine duecentesca del Cristo fra la Vergine e san Giovanni Evangelista nella lunetta del portale sul fianco destro dell’edificio e la quattrocentesca Madonna della Colonna, così denominata perché dipinta sul fusto di uno dei pilastri. Nella prima metà del Seicento la chiesa aveva subito una ristrutturazione che ne avrebbe trasformato per lungo tempo la spazialità interna: infatti, a causa dell’umidità, l’altezza dell’edificio era stata dimezzata con la creazione di un solaio e di un nuovo pavimento. I restauri avviati nel 1994 hanno puntato al recupero dell’impianto medievale.
Indirizzo: Via San Carlo,1, VITERBO, VT
Orario:
Sabato: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)