Dal 27 aprile al 7 maggio 2023 Il Teatro di Documenti ospita il debutto de Il Mutamento – in viaggio da Atlantide all’Universo scritto e diretto da Stefania Porrino.
Viviamo un’epoca in cui tutto cambia continuamente. Per riflettere su questo affannato rincorrere il nuovo e cercare di capire la paura che ne deriva, mi è sembrato utile scrivere e mettere in scena uno spettacolo sul tema del mutamento – storico, sociale ma soprattutto psicologico – e delle resistenze che ogni cambiamento inevitabilmente suscita in chi non è pronto a modificare la propria concezione del mondo. (Stefania Porrino)
scritto e diretto da Stefania Porrino
con Giulio Farnese, Nunzia Greco, Evelina Nazzari, Alessandro Pala Griesche, Carla Kaamini Carretti
aiuto regista: Silvia Montobbio
arredo e costumi: Natasha Bizzi
effetti sonori: Tancredi Rossi
luci: Paolo Orlandelli
in collaborazione con il “Centro Studi Vera Pertossi”
testo d’ispirazione: Il romanzo del Sentire – Da Atlantide a noi di Stefania Porrino
IL MUTAMENTO – in viaggio da Atlantide all’Universo, scritto e diretto da Stefania Porrino, con Giulio Farnese, Nunzia Greco, Evelina Nazzari, Alessandro Pala Griesche, Carla Kaamini Carretti sarà in scena al Teatro di Documenti di Roma dal 27 aprile e al 7 maggio 2023.
Tratto da Il romanzo del Sentire – Da Atlantide a noi di Stefania Porrino lo spettacolo è andato in scena per la prima volta dal 20 febbraio fino al 1° marzo del 2020.
Il 3 marzo i teatri chiudevano causa covid: il “mutamento” che ha segnato la vita di noi tutti per tre anni.
Oggi la Compagnia del Mutamento invita il pubblico a rileggerne la storia: Il Mutamento, tema centrale dello spettacolo, è davvero arrivato, improvviso e inaspettato, e le parole scritte e dette allora appaiono oggi come un profetico annuncio di ciò che stava per succedere e che l’Autrice “sentiva” senza poter sapere.
Attraverso un esercizio di “reviviscenza”, gli attori danno vita a una successione di momenti storici in cui sono avvenuti i più importanti cambiamenti dell’umanità: dalla leggendaria fine di Atlantide all’avvento del Cristianesimo, dal pensiero libertario di Tommaso Campanella alla rivoluzione francese e a quella femminista, per arrivare all’unica vera rivoluzione, quella interiore, con un episodio ambientato ai nostri giorni, incentrato sullo smascheramento del falso altruismo e la ricerca di un’autentica capacità di amare.
Ambientato in uno spazio vuoto, lo spettacolo consiste in una sorta di psicodramma proposto a quattro pazienti-attori da una psicoterapeuta con aspirazioni teatrali.
Un unico, lungo viaggio nel tempo dall’epoca della mitica Atlantide a una futura ipotetica civiltà interstellare.
Ad ognuno dei sette quadri cambia il mezzo di trasporto: una nave, una carruca dormitoria, un carro, una carrozza, un treno, un aereo e un’astronave per partire dalla preistoria e attraversare l’impero romano, l’epoca della controriforma, la rivoluzione francese, la rivoluzione femminista di fine ottocento, il nostro presente, fino a proiettarci in un’utopica era del futuro.
Parallelamente al viaggio nella storia, attraverso il meccanismo del “teatro nel teatro”, si svolge il viaggio nell’inconscio dei pazienti-attori, anch’essi impegnati a superare le proprie resistenze al nuovo.
Passato e presente dialogano tra loro in un gioco di rispecchiamenti tra personaggi attuali e personaggi storici nonché tra personaggi attuali e gli interpreti dello spettacolo per i quali è stato scritto il testo “utilizzandone” tratti di carattere reali – rielaborati però attraverso le inevitabili proiezioni dell’autrice e le sue esigenze drammaturgiche.
Allo spettatore che seguirà i pazienti-attori nelle loro molteplici immedesimazioni verrà offerta la possibilità di compiere una meditazione sul tema del mutamento e delle resistenze psicologiche che possono scatenarsi in opposizione ad ogni tipo di cambiamento: politico, sociale o interiore.
“ Perché abbiamo paura del mutamento?
Viviamo un’epoca in cui tutto cambia continuamente, il nuovo diventa vecchio in pochi mesi, siamo costantemente bersagliati da stimoli che ci costringono a rivedere continuamente le nostre idee, le nostre aspettative, i nostri progetti.
Per riflettere su questo affannato rincorrere il nuovo e cercare di capire la paura che ne deriva, mi è sembrato utile scrivere e mettere in scena uno spettacolo sul tema del mutamento – storico, sociale ma soprattutto psicologico – e delle resistenze che ogni cambiamento inevitabilmente suscita in chi non è pronto a modificare la propria concezione del mondo.” Stefania Porrino
DATE E ORARI:
giovedì 27 – venerdì 28 aprile ore 20:45
sabato 29 – domenica 30 aprile ore 17:45
giovedì 4 – venerdì 5 maggio ore 20:45
sabato 6 – domenica 7 maggio ore 17:45
BIGLIETTI:
giovedì e venerdì: intero € 15, ridotto € 9, tessera € 3
sabato e domenica: intero € 18, ridotto € 12, tessera € 3