La galleria Art Gap in partnership con l’organizzazione culturale ASREA, dal 4 al 10 settembre 2020, ha il piacere di presentare “Ironiche Intrusioni”, personale di Maurizio Rapiti, vincitore della sezione pittura, del primo Concorso d’Arte ASREA, svoltosi nella Sala Nagasawa ex Cartiera Latina dall’11 al 20 Ottobre 2019.
INAUGURAZIONE: venerdì 4 settembre ore 17:00
Orari: lun. / sab. 16.00-19.30; domenica chiuso
È consigliata la prenotazione telefonando ai numeri ☎️06.9360201 e 393.4498680 oppure via email ? al seguente indirizzo info@artgap.it. Infine è possibile utilizzare il pulsante di prenotazione nella pagina Facebook di Artgap.
Maurizio Rapiti trae ispirazione da celeberrimi dipinti della storia dell’arte, modificandone le trame originali con delle intrusioni ironiche. L’artista sceglie di reinterpretare in chiave moderna i capolavori del passato. L’idea di questo filone di opere si lega soprattutto alla sua formazione artistica: inizialmente Rapiti si approccia alla pittura imitando e copiando i grandi capolavori dell’arte classica, avendo avuto come maestro un esperto copista. Questo, oltre che a formarlo tecnicamente, lo ha portato negli ultimi anni a sviluppare questa serie di opere, che non vogliono essere una provocazione, ma un tributo all’arte dei grandi maestri del passato.
È una serie pop realizzata con un linguaggio diretto e comprensibile a tutti. Alcune opere sono realizzate a quattro mani, insieme all’artista Giancarlo Montuschi. Ad una lettura superficiale le opere possono sembrare un piacevole intrattenimento con una funzione propedeutica, ma in realtà ci sono altri aspetti dietro lo studio e la realizzazione di ogni singola opera. Infatti, questa serie vuole essere anche una riflessione su cosa vuol dire per “un’opera d’arte” diventare “icona”, entrare nell’immaginario collettivo. Per questo nelle sue reinterpretazioni i soggetti si trovano spesso ad interagire con altre “icone” legate ad un altro immaginario di natura contemporanea. Ecco che al San Girolamo troviamo in mano il lecca lecca per antonomasia (chupa chups), mentre il Davide si ritrova con “le Golia” al posto della “testa di Golia”. Questi dipinti vengono quindi contemporaneizzati, spesso con elementi anacronistici che creano questo contrasto tra classico e moderno. In queste reinterpretazioni non ci sono intenti polemici o dissacratori, è un gioco virtuoso, che spesso diventa uno stimolo all’osservazione e allo studio dei rimandi e dei riferimenti che inserisce nel dipinto.