Venerdì 5 Ottobreore 17.30Fausto Bertinotti e Giancarlo Torricelli
Dialogano su Art. 1 Fondata sul lavoro.
Politica e lavoro, il grande rimosso della democrazia italiana. Tra licenziamenti, delocalizzazioni, incidenti e precarietà.
Ore 19.00
Chiara Moroni e La comunicazione politica nella società emotiva
La dimensione del politico non può che essere “travolta” dall’onda emotiva che domina il quotidiano e l’ordinario degli individui, proprio perché è dalle emozioni che scaturisce l’agire individuale e sociale coinvolgendo tanto lo spazio privato quanto quello pubblico. Una teoria dell’emotività sociale come chiave di lettura per ridefinire pratiche e relazioni sociali, individuando nuove formule e nuovi strumenti della politica per comunicare e interagire, per “essere” nelle mutevoli declinazioni emozionali del presente.
Domenica 7 Ottobre
Ore 18.00
Sala conferenze Unindustria
In collaborazione con
“I Pirati della Bellezza festival della parola e del pensiero”
di Giulio Andreotti a cura di
Stefania Andreotti
I diari degli anni di piombo
«L’agente di pubblica sicurezza Antonio Annarumma muore con la testa fracassata da una sbarra di ferro». Gli anni di piombo si aprono nel 1969 con un morto durante una manifestazione a Milano, e proseguono con le stragi nere di piazza Fontana, di Brescia e dell’Italicus, con lo stillicidio degli agguati delle Brigate rosse e degli altri gruppi terroristici di estrema sinistra fino alla morte di Aldo Moro e degli agenti della sua scorta. Ma quello tra il 1969 e il 1979 fu anche il decennio delle grandi riforme con l’istituzione delle Regioni, lo Statuto dei lavoratori, l’introduzione del divorzio, il nuovo diritto di fami- glia, la regolamentazione dell’aborto, la maggiore età ai diciottenni. E furono anche anni di gravi crisi economiche, soprattutto legate al petrolio e alle oscillazioni valutarie. Dopo il precedente volume sugli anni Ottanta, questa nuova serie dei diari inediti di Giulio Andreotti, curati dai figli Serena e Stefano, documenta in presa diretta un’epoca ancora viva nella memoria di milioni di italiani; e la prosa disincantata e partecipe dell’uomo che per quasi metà di quel decennio è stato presidente del Consiglio ci restituisce con accuratezza, vivacità e ironia lo spirito del tempo. Un racconto rivelatore e ricco di retroscena di un capitolo cruciale e controverso della storia italiana.