Alla sala Sacchetti, al civico 4 di via dell’Archetto, nel centro storico di Tarquinia, sarà presentato sabato 14 ottobre, alle 18, “L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia – Ritratti e storie famigliari della nobilità dell’Ottocento” il nuovo libro del giornalista e scrittore di saggi storici, Andrea Cotticelli, pubblicato recentemente da Palombi Editori. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (Stas), con il patrocinio del Ministero della Cultura. Cotticelli nell’opera pone la sua attenzione sul Ballo Borghese del 1866 che fu un grande affresco storico, culturale e sociale dell’élite della seconda metà dell’Ottocento, in cui vengono fatte emergere le storie famigliari, ma anche le passioni politiche, gli amori, gli interessi economici e culturali dei maggiori esponenti della Nobiltà Romana.
La sera del 7 febbraio 1866, nel periodo del Carnevale Romano, il principe Marcantonio V Borghese e sua moglie Teresa organizzarono negli splendidi saloni di Palazzo Borghese nei pressi del Porto di Ripetta l’ultimo grande ballo in costume della Roma Pontificia, passato alla storia per la rilevanza dei numerosi esponenti della nobiltà che vi presero parte e per la profusione di lusso ed eleganza, che segnò il culmine del potere e della sfarzosa mondanità dell’ultimo decennio del papa-re. L’elenco degli aristocratici era ovviamente dominato dalla presenza dei rappresentanti della nobiltà romana, che nel corso del Risorgimento si era divisa al suo interno in due distinte fazioni: la Nera fedele al Papa-Re e la Bianca favorevole all’Unità d’Italia sotto lo scettro di Casa Savoia.
Il Ballo Borghese fa da sfondo e da filo conduttore alle storie personali e familiari di venti tra i maggiori esponenti della nobiltà romana presenti quella sera. Con la Breccia di Porta Pia e l’arrivo dei Savoia a Roma, divenuta la capitale del Regno d’Italia, molti dei protagonisti del Ballo Borghese, non avrebbero più avuto occasione di riunirsi in simili eventi, perché la nobiltà nera, per protesta contro gli usurpatori sabaudi e per incrollabile fedeltà al papa “prigioniero” in Vaticano, si estraniò completamente dalla vita pubblica italiana, mentre la nobiltà bianca vi prese parte attiva. E così il Ballo Borghese del 1866 resta un grande affresco storico, culturale e sociale dell’élite della seconda metà dell’Ottocento, apice del lusso e del potere romano ma allo stesso tempo canto del cigno della Roma Pontificia.
Giornalista professionista con esperienza politico-parlamentare e istituzionale e scrittore di saggi storici, Cotticelli ha collaborato per il settimanale “Panorama”, l’agenzia di stampa Ansa, il Tg3 e il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha lavorato come addetto stampa per il gruppo parlamentare dell’MPA – Movimento per le Autonomie presso la Camera dei Deputati e per Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, dove ha svolto anche l’attività di redattore del portale di comunicazione scientifica Researchitaly del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. È stato il web writer della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus. Partecipa a presentazioni di libri, convegni, conferenze ed eventi legati alla sua attività di giornalista e scrittore. È autore dei libri: “La Propaganda Italiana nella Grande Guerra”, edito da Pagine s.r.l. nella collana I libri del Borghese, Roma, 2011; “Beatrice Orsini Sacchetti la regina nera nella Roma papalina del XIX secolo”, edito da De Luca Editori D’Arte, Roma, 2018; “Le chiavi del Mediterraneo. Gli esordi del Colonialismo Italiano”, edito da Palombi Editori, Roma, 2020.