Mostra fotografica di Antonella Di Schino, a cura di Mara Salipante all’interno del percorso fotografico e immersivo “Luoghi, voci e storie di un carcere“, promosso dall’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
Castello Angioino di Gaeta
via Angioina snc
29 luglio – 2 ottobre 2022
venerdi, sabato e domenica
h. 10 – 13; 16 – 20
ingresso gratuito
Il Castello è un progetto fotografico di Antonella Di Schino e racchiude ventisette scatti realizzati dall’autrice all’interno della fortezza angioina di Gaeta, uno dei simboli della sua città natale. Il Castello Angioino che fa da cornice al progetto di Di Schino è stato un noto penitenziario militare nel corso del Novecento, la destinazione del famigerato “ti mando a Gaeata” che ha fatto tremare i militari di ogni generazione fino al 1990, anno di chiusura della struttura di pena. Con l’obiettivo di ricostruire l’identità frammentata del castello, l’autrice scava nella sua storia, interroga gli ex reclusi – i Testimoni di Geova renitenti alla leva obbligatoria, ad esempio – e i militari che nel carcere hanno prestato servizio. Cerca così di rappresentare e rammentare anche la storia umana del castello, dando voce alle sensazioni e alle esperienze personali di coloro che, finora senza volto, hanno transitato all’interno delle mura dell’imponente ed antico forte.
Il lavoro di Di Schino però non vuole ridursi ad una mera descrizione storiografica, è anzi costruito su una duplicità semantica. Da un lato, vi è un racconto iconico composto da echi e suggestioni prodotte da un luogo che è stato teatro di sofferenza e ingiustizia, dall’altro vi è il viaggio dall’esterno all’ interno del paesaggio psichico dell’autrice nella cornice di un ex carcere, da sempre ritenuto spazio di trasformazione della persona. Il castello è allora considerato luogo di scoperta e di conoscenza di se.
Il progetto fotografico di Antonella Di Schino si è concretizzato, in prima battuta, nella pubblicazione dell’omonimo volume, curato da Mara Salipante, così come l’operato di Di Schino in toto, edito nel 2020 da TreBit, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Ora è parte fondamentale di Luoghi, voci e storie di un carcere, percorcorso fotografico e immersivo inaugurato dall’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Il percorso è composto da un apparato iconico e uno sonoro, complementari, e si snoda all’interno delle camerate per detenuti del penitenziario militare fino ad arrivare alle celle di isolamento. In queste ultime, chiamate in gergo ” celle piemontesi” perchè costruite all’indomani dell’Unità d’Italia (1861), si possono ascoltare le testimonianze di alcuni protagonisti della lunga storia del forte angioino di Gaeta.
(testo di Mara Salipante)
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