Curva Pura è lieta di presentare la personale di Anica Huck, Outermost region, a cura di Nicoletta Provenzano, una esposizione che affonda, al di là dello spazio e del tempo, nelle terre del remoto, fende e fraziona sedimenti lapidei, scandaglia e si addentra nello spazio confinario di un abisso, in insoliti ed enigmatici regni insulari, in picchi e crateri di preziose mappature, solcanti l’interno di una profonda regione corporea femminile.
L’artista tra video, scultura ed azione performativa durante l’evento inaugurale, introduce e immerge il fruitore in una stratigrafia sentimentale di memorie e luoghi intimi, di fondali irraggiungibili eppure percorsi da forme minute di origine eruttiva, paesaggi ventrali segnati dalla mancanza, tracce di una separazione materica in tensione tra resistenza e friabilità, distanza da un’unità perduta nella frattura irreparabile, tormentata da veementi percussioni.
In un erratico fluttuare tra trascrizioni ecografiche della non esistenza, nelle sculture di ottone, e impossibilità di una emersione terrestre, nelle opere video, la presenza marmorea, in sé traccia e resto che permane dall’atto artistico compiuto, si pone come corpo infranto, come realtà transitoria portatrice di una storia parcellizzata e distaccata da un tutto a cui apparteneva.
La corporeità si riflette nella materia, nell’immagine, si fa territorio disperso in una presenza-assenza, recesso incondivisibile e incolmabile, discesa nel vuoto inafferrabile, lungo la vertigine inquieta di un limite, invalicabile, inappropriabile.
Nel rimando dato dal titolo ad un territorio appartenete all’Unione Europea collocato oltremare e lontano dai limiti continentali, la regione ultraperiferica nella ricerca artistica di Anica Huck si pone come linea di demarcazione corporale, fondamento spaziale e itinerario immaginale dove l’interno si rispecchia nell’esteriorità, si espone come espressione geografica, come luogo estremo, significante, organico, identitario e politico.
Come in una indagine speleologica lungo le concavità di un lontano altrove, di non-luoghi ed entità impervie, arcane e misteriose, il dentro e il fuori di un confine di proprietà tra corpo, geopolitica, materia e forma si ritrovano ambiguamente scambievoli, intrinseci.
Definita dall’artista come “il dispiegarsi di una topografia malinconica” la mostra Outermost region irrompe in una frontiera assoluta, transita in bilico lungo una soglia sospensiva, delinea margini e perimetri malcerti, isolati, contesi dai contorni di luce e d’ombra, segna fratture e increspature articolate nelle profondità di corpi e materie poste in relazione di prossimità e distanza, limitazione e coincidenza, unite in un legame metaforico, essenziale, alchemico e primordiale.
Orari: su appuntamento – prenotare via mail curvapura@gmail.com o whatsapp 3314243004