La polenta è il piatto invernale per eccellenza. Considerata una pietanza “nazionale” per il suo sapore inconfondibile e per la sua diffusione in tutto lo stivale, in pochi sanno che la polenta ha iniziato a diffondersi in terra pontina. Per la precisione a Sermoneta, per secoli feudo della famiglia Caetani che per prima seminò in Italia, nelle fertili terre pontine, nel 1503 il seme del mais appena giunto dalle Americhe. Per questo, il borgo medievale in provincia di Latina, tra i meglio conservati del Lazio, celebra ogni anno la “Sagra della Polenta”.
Tale usanza dal 1977 viene curata dall’associazione Festeggiamenti del Centro Storico che ogni anno organizza in Sermoneta, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, la Sagra della Polenta.
LA POLENTA. La polenta che viene gustata il giorno della sagra viene cotta ad arte in un paiolo di rame su fuoco a legna, lentamente e continuamente girata fin dalle prime ore del mattino in Piazza del Popolo da esperti polentari. Il condimento della polenta viene fatto con salsicce, pomodoro, olio di oliva locale ed altri ingredienti che solo i cuochi polentari sermonetani conoscono a menadito, un’arte di cucinare che i più anziani polentari tramandano ai più giovani, che ogni anno, si dedicano con passione e volontariamente alla cottura di questo piatto oggi tanto ricercato. Le celebrazioni iniziano una settimana prima, con l’esposizione della sacra immagine di S. Antonio Abate.
- ore 7:00 Inizio dei preparativi per la cottura della polenta
- ore 11:00 Santa Messa
- ore 12:00 Benedizione dei pani e della polenta
- ore 12:30 Distribuzione della polenta con sugo di salsiccia