Immagina di trovarti nel cuore pulsante di Roma, davanti alla maestosa Fontana di Trevi. La folla è ovunque, il rumore dell’acqua scrosciante si mescola al vociare dei turisti. Eppure, a pochi metri di distanza e a nove metri di profondità, esiste un mondo silenzioso dove quell’acqua scorre da duemila anni, testimone di una storia millenaria.
Benvenuti al Vicus Caprarius – la Città dell’Acqua.
Un viaggio nelle viscere della Storia
Scoperto quasi per caso tra il 1999 e il 2001 durante i lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi, il Vicus Caprarius è una delle aree archeologiche sotterranee più affascinanti di Roma. Questo sito offre una stratificazione storica perfetta che racconta l’evoluzione urbanistica della Città Eterna, dal grande incendio di Nerone (64 d.C.) fino al Medioevo.
Il nome Vicus Caprarius (letteralmente “vicolo dei caprai”) suggerisce un antico legame con attività pastorali o di culto, ma ciò che vedrete oggi è pura ingegneria e vita quotidiana romana.
Curiosità e Leggende dal Vicus Caprarius
1. Il mistero del nome “Vergine” Mentre ammiri l’acqua che scorre nel Castellum Aquae, pensa alla leggenda che dà il nome all’acquedotto che alimenta sia questo sito che la Fontana di Trevi (l’Aqua Virgo). Si narra che il nome derivi da una giovane fanciulla (virgo) che indicò ai soldati di Agrippa, assetati, la posizione delle sorgenti nella campagna romana, permettendo loro di portare l’acqua fino al Pantheon.
2. A tavola nella Domus: dimmi cosa mangi… Gli scavi hanno rivelato molto sulle abitudini alimentari di chi abitava qui. Mentre il popolo si accontentava di pasti frugali (ientaculum al mattino e prandium a pranzo), nella lussuosa domus del Vicus Caprarius si tenevano banchetti serali (cena) elaborati. Tra i reperti sono state trovate numerose Spatheia, piccole anfore di provenienza africana utilizzate per trasportare spezie o salse preziose (come il garum) che arrivavano direttamente a Roma per deliziare i palati dei ricchi proprietari.
3. Un set cinematografico inaspettato Forse non tutti sanno che l’Acquedotto Vergine è una “star” del cinema italiano. Oltre alla classica Dolce Vita, il fascino di queste strutture sotterranee e dell’acquedotto è stato richiamato anche in tempi recenti, comparendo ad esempio nelle location o nelle citazioni di film come “Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto”, a testimonianza di come la Roma sotterranea continui a ispirare la cultura pop moderna.
4. Il “Tesoretto”: povertà o sfortuna? Le oltre 800 monete ritrovate non sono un tesoro di pirati, ma raccontano una storia umana toccante. Essendo tutte di bronzo e di scarso valore nominale per l’epoca, gli archeologi ipotizzano che fossero i risparmi di una vita di un servitore della casa. Nascosti frettolosamente in un sacchetto di tela durante il sacco di Roma (probabilmente quello di Alarico o Genserico), non furono mai recuperati dal proprietario, offrendoci oggi un’istantanea perfetta di quel momento di panico.
5. La trasformazione di Adriano Le strutture che vedi non sono nate così. Fu l’imperatore Adriano (lo stesso del Pantheon e di Villa Adriana) a trasformare, nel II secolo d.C., due ambienti preesistenti in un gigantesco serbatoio idrico (Castellum Aquae), rinforzando le strutture per sostenere la pressione dell’acqua che ancora oggi vedi scorrere.
Cosa vedrai: L’Insula e l’Acquedotto
La visita si snoda attraverso due strutture principali che lasciano a bocca aperta:
- L’area residenziale: Potrai osservare i resti di un’antica insula (un condominio popolare romano) trasformata nel IV secolo in una lussuosa domus signorile. I muri in opus latericium raccontano storie di famiglie che hanno vissuto lì secoli fa.
- Il Castellum Aquae: Questo è il cuore pulsante del sito. Si tratta di un gigantesco serbatoio di distribuzione dell’Acqua Vergine (Aqua Virgo), l’unico degli antichi acquedotti romani ancora in funzione ininterrottamente fino a oggi.
La magia dell’acqua: L’aspetto più emozionante è vedere (e sentire) l’acqua cristallina che scorre attraverso le antiche murature. È la stessa acqua che, dopo pochi metri, sgorga trionfante nella Fontana di Trevi. Qui sotto, però, scorre placida, filtrata naturalmente dal tufo, limpida e pura.
Il “Tesoretto” e i Reperti
Nelle vetrine allestite lungo il percorso, il Vicus Caprarius svela i piccoli oggetti della vita quotidiana ritrovati durante gli scavi. Non solo marmi policromi e decorazioni, ma anche un famoso “tesoretto” di oltre 800 monete di bronzo di scarso valore, probabilmente i risparmi di un servitore nascosti in fretta e furia durante il Sacco di Roma del 455 d.C. e mai più recuperati.
Tra i reperti spicca anche il volto marmoreo di un personaggio, forse Alessandro Helios, figlio di Cleopatra e Marco Antonio, a testimonianza delle influenze egizie a Roma.

Informazioni Logistiche e Consigli Pratici
Per visitare il Vicus Caprarius è necessaria un po’ di pianificazione, dato che gli spazi sono ristretti e la richiesta è alta. Ecco tutto ciò che devi sapere:
Sito Web: https://www.vicuscaprarius.com/
Dove si trova:
- Indirizzo: Vicolo del Puttarello, 25, Roma (Rione Trevi).
- Come arrivare: Dalla Fontana di Trevi, guarda la fontana e prendi la strada sulla destra. Vicolo del Puttarello è una piccola traversa. È letteralmente a 1 minuto a piedi dalla fontana.
Orari di Apertura:
- Dal Martedì alla Domenica: 11:00 – 17:00 (ultimo ingresso consigliato).
- Lunedì: Chiuso.
- Nota: Gli orari possono subire variazioni durante le festività, si consiglia sempre di verificare sul sito ufficiale.
Biglietti e Prenotazioni:
- Prenotazione: È fortemente raccomandata (spesso obbligatoria nei weekend) poiché il sito ha una capienza limitata.
- Costo indicativo:
- Intero: circa €8,00.
- Ridotto: per studenti, over 65, residenti UE, insegnanti.
- Visite guidate: È possibile prenotare visite con archeologo (spesso a un prezzo maggiorato) per comprendere appieno la stratigrafia del luogo.
- Telefono: 3397786192
Accessibilità:
- Il sito si trova sottoterra e prevede delle scale. Tuttavia, è dotato di un montascale per persone con disabilità motoria (è consigliabile contattare la struttura in anticipo per garantirne l’utilizzo).
Perché visitarlo? È un’esperienza breve (30-45 minuti) ma intensa, perfetta per sfuggire al caldo estivo o alla pioggia invernale, e per vedere letteralmente cosa si nasconde “dietro le quinte” della fontana più famosa del mondo.
Immagini prese dal sito: https://www.vicuscaprarius.com/







