Antonio Cremonese e Clodoveo Masciarelli in mostra da oggi pomeriggio nella sede dell’antico lavatoio a Montecelio (RM) fino al 20 Dicembre. In scena i dipinti del maestro Cremonese e le sculture del maestro Masciarelli. I due artisti hanno esposto insieme nel 1994 al Forte Spagnolo – L’Aquila, nel 1996 al Palazzo delle Esposizioni – Roma, nel 1997 nel Palazzo Comunale a Sarzana – La Spezia, nel 1998 presso la Galleria Margutta, 9 – Roma, nel 2010 al Media Museum – Pescara.
La peculiarità dei dipinti di Antonio Cremonese sono la provocazione, l’anticonformismo, la dirompenza cromatica in una dimensione più onirica che reale , in cui le tinte e la luce entrano in simbiosi con la materia dando vita ad una espressione astratta – informale alla quale si accompagna una densa e precisa volontà di raccontare, a volte con un feroce sarcasmo.
Cremonese “…propone una sua appartenenza ideale al mondo delle avanguardie. Una discendenza questa che può tranquillamente leggersi via via che dal suo lavoro si isolano e si scoprono i lati destabilizzanti del surrealismo, esasperati e ipercromatici del futurismo fino ad arrivare alle parentele più recenti con la cosiddetta Scuola romana di piazza del Popolo e più precisamente con le superfici di Festa ed Angeli allorché dalle sue tele riemergono forme isolate e spaesate di una nuova realtà. […]. La storia di questo artista, dunque, è storia di sogni ed è racconto di segni e di colori, storia di avventure che si rincorrono, che vivono l’ansia tragica del proprio tempo; ma è anche storia che cerca il proprio riscatto, che ritesse il compatto tessuto della propria coscienza attraverso simboli e grafie; che tenta di narrare un altro tempo da quello dell’oggi, che ripropone al mondo qualcosa di diverso dal mondo.” (Alessandro Masi)
“…Le opere di Masciarelli hanno la forza e il fascino di prodotti di antichissime civiltà. […] I suoi lavori però, seppure è possibile ravvisarvi anche reminiscenze etrusche e romaniche, sono di straordinaria modernità per il chiaro dominio dello spazio e la notevole astrazione formale. […] Aboliti, allora, i materiali tradizionali, lo scultore sperimenta, attraverso l’alta capacità dell’operazione manuale, che gli è propria l’aggregazione di più tipi di materie: l’acciaio, il rame, il bronzo, le pietre preziose, elementi con cui la scultura di Masciarelli esprime una forte energia materica; la luce plasma la materia rendendola vibrante e le sue raffigurazioni si caricano di spontaneità e di trasporto verso il bello. […] La ricerca dello scultore abruzzese, è possibile affermare , s’incentra nell’esplorazione delle infinite possibilità della forma esteriormente chiusa in strutture geometriche, ma visibilmente animate da un’energia interna protesa verso la conquista dello spazio.” (Vitaliano Angelini)
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