Direttamente da Venezia, quaranta dipinti del maestro del Cinquecento ripercorrono i tratti salienti della sua lunga carriera.
Una mostra concepita per concludere idealmente l’ampio progetto di rilettura della pittura veneziana e di riflessione sul ruolo cardine che ha avuto nel rinnovamento della cultura italiana ed europea. Un percorso che le Scuderie del Quirinale hanno sviluppato analizzando l’opera dei protagonisti della rivoluzione pittorica moderna, da Antonello da Messina a Giovanni Bellini, da Lorenzo Lotto a Tintoretto, e di cui Tiziano è testimonianza finale e altissima quale artista europeo per eccellenza.
Visitando la mostra sarà possibile ripercorrere i tratti salienti dell’ascesa del grande artista italiano: dagli esordi veneziani nelle botteghe di Bellini e Giorgione all’autonomia acquisita con le grandi tele per i dogi, gli Este e i Della Rovere, fino alle committenze imperiali di Carlo V e poi del figlio Filippo II.
Decennio per decennio, l’intera carriera di Tiziano viene rappresentata sottolineando il magistrale senso del colore e l’evoluzione di una pennellata capace di travalicare i limiti dell’immaginario pittorico.
Attraverso confronti iconografici – tra i molti, emblematico, quello tra la «Crocifissione» della chiesa dei domenicani di Ancona, il «Crocifisso» dell’Escorial di Madrid e il frammento di «Crocifissione» oggi conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna – si possono percepire direttamente la novità d’impostazione e la grammatica compositiva del maestro, in una mostra attenta a narrarne non solo la fondamentale dimensione di pittore religioso ma anche la complessa attività di ritrattista della nobiltà del tempo.
Il Vecellio fu colui che all’epoca seppe meglio incarnare la rivoluzione e il trionfo del colore. Autore prolifico, si cimentò in soggetti diversi: religiosi, erotici, mitologici, fino ai celebri ritratti in cui coglie in modo sublime la psicologia dei personaggi.
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