Un studio condotto da un gruppo di ricercatori europei ha scoperto che anche bassi livelli di glifosato possono alterare la composizione del microbioma intestinale causando esiti avversi per la salute.
Il glifosato viene utilizzato per eliminare le erbe infestanti.
Il documento è stato scritto da 13 ricercatori, tra cui il capo dello studio Dr. Michael Antoniou, capo del Gene Expression and Therapy Group all’interno del Dipartimento di Genetica Medica e Molecolare del King’s College di Londra, e il Dr. Robin Mesnage, ricercatore associato in tossicologia computazionale all’interno dello stesso gruppo. Hanno partecipato, allo studio, anche scienziati dell’Istituto Ramazzini di Bologna così come scienziati provenienti da Francia e Paesi Bassi.
Gli effetti del glifosato sul microbioma intestinale sono causati dallo stesso meccanismo d’azione con cui il glifosato agisce per uccidere le erbacce e altre piante.
Cos’è il Microbioma intestinale
I microbi nell’intestino umano includono una varietà di batteri e funghi che influiscono sulle funzioni immunitarie e su altri processi importanti; un’interruzione di quel sistema può contribuire a una serie di malattie.
Riferisce Antoniou:
“Sappiamo che il nostro intestino è abitato da migliaia di diversi tipi di batteri e un equilibrio nella loro composizione è fondamentale per la nostra salute.
Tutto ciò che disturba, disturba negativamente; togliere batteri al microbioma intestinale ha il potenziale di causare problemi di salute perché passiamo da un funzionamento equilibrato che favorisce la salute a un funzionamento squilibrato che può portare a un intero spettro di malattie diverse“.
Gli squilibri nei batteri intestinali sono collegati a molte malattie, tra cui:
- cancro,
- diabete di tipo 2,
- obesità
- depressione.
Come agisce il Glisofato
Hanno scoperto che il pesticida interferisce in modo potenzialmente preoccupante con il percorso biochimico dell’acido shikimico dei batteri intestinali degli animali utilizzati nell’esperimento. Tale interferenza è stata evidenziata da cambiamenti in sostanze specifiche nell’intestino. L’analisi della biochimica dell’intestino e del sangue ha rivelato prove che gli animali erano sotto stress ossidativo, una condizione associata a danni al DNA e cancro.
L’indicazione dello stress ossidativo era più pronunciata negli esperimenti che utilizzavano un erbicida a base di glifosato chiamato Roundup BioFlow, un prodotto del proprietario della Monsanto Bayer AG.
- L’erbicida Roundup e il suo ingrediente attivo glifosato causano un drammatico aumento dei livelli di due sostanze nell’intestino: acido shikimico e acido 3-deidrosicochimico, che è un’indicazione diretta che l’enzima EPSPS della via dell’acido shikimico è stato gravemente inibito. Questo non è stato trovato nei ratti che servivano da controllo.
- Sia Roundup che il glifosato hanno influenzato il microbioma a tutte le dosi testate, provocando cambiamenti nelle popolazioni batteriche.
- Effetti avversi a tutte le dosi testate, smentendo le ipotesi dei regolatori secondo cui questi livelli di assunzione di glifosato non hanno effetti negativi
Danni agli organi
Lo studio ha anche rivelato che Roundup e, in misura minore, il glifosato, hanno danneggiato il fegato e i reni dei ratti, anche durante il periodo di studio relativamente breve di 90 giorni.
L’esame istopatologico del fegato ha mostrato che le due dosi più elevate di Roundup hanno causato un aumento dose-dipendente e statisticamente significativo delle lesioni, cambiamenti nella malattia del fegato grasso e necrosi dei tessuti.
Inoltre, ci sono stati chiari aumenti nella disfunzione renale (lesioni, mineralizzazione e necrosi) nei gruppi che hanno esaminato sia Roundup che glifosato, ma la maggior parte non era statisticamente significativa.