Divenire grande per poi dissolversi e cadere nell’oblio, questa la sorte dell’antica città di Veio, definita dagli storici “città splendida”, “la più potente città dei Tirreni” e “grande quanto Atene”. Fu un’importante città etrusca, le cui rovine sono situate presso il borgo medievale di Isola Farnese, all’interno del Parco regionale di Veio.
Un cammino di circa 13 km condiviso con il collega amico Marco Zicconi dell’associazione 33Trek, immerso in un parco naturalistico di gran pregio alla ricerca dei resti del popolo etrusco che qui visse quasi tremila anni or sono.
Famosa per il ritrovamento di templi che confermano una rinomata scuola di coroplastica (scultura in terracotta), sede di fiorenti botteghe artigiane e stando alle attuali conoscenze archeologiche fu anche la città che introdusse in Italia l’uso di decorare con pitture le pareti delle tombe a camera: la Tomba dei Leoni Ruggenti (circa 690 a.C.) e la Tomba delle Anatre (circa 670 a.C.), rinvenute nelle necropoli poste attorno all’altopiano, sono considerati gli esempi più antichi dell’intera penisola.
Veio fu un centro importante che si sviluppò su un ampio pianoro delimitato da due fiumi, e celebre rivale della vicina Roma per il controllo del Tevere. La battaglia che proprio qui si combatté fu uno scontro epocale di civiltà. Gli Etruschi, schiacciati da una potenza sempre più imponente, cominciarono, dopo questi fasti, una inesorabile decadenza.
In seguito la storia e la natura cancellarono le vestigia del tempo passato e di luoghi che sembravano eterni. Ma sbirciando ben bene tra i boschi e i corsi d’acqua che qui passano qualcosa di meraviglioso è rimasto!
Cammineremo su quanto rimane di necropoli, tombe monumentali, le antiche porte della città, i resti sparsi e passeremo letteralmente DENTRO alcune delle tante opere di ingegneria idraulica lasciateci da questo popolo. Il Ponte Sodo è una galleria lunga circa 70 metri, scavata per favorire il deflusso del fiume Cremera durante le piene, sulla cui volta erano praticati dei pozzi per attingere l’acqua dall’alto. Qui un tempo era paludoso e per far scorrere le acque gli etruschi scolpirono nella roccia dei cunicoli monumentali. Imbrigliare l’acqua fu un compito che le genti si dettero per migliorare la vivibilità del posto e assicurare la permanenza su queste colline che scelsero per vivere. il risultato dello sforzo lascia ancora sbalorditi.
Appuntamento
Domenica 14 gennaio 2018 ore 9.30 alla cascata della mola di Isola Farnese, in via Riserva Campetti (RM). Durata 7 ore. Fine dell’escursione ore 17.00.
Condizioni
Minimo 15 partecipanti. Prenotazione obbligatoria. Sono necessarie scarpe da trekking e stivaloni di gomma al ginocchio, abbigliamento da escursionismo invernale, acqua e pranzo al sacco. Vi avverto: non ci sono altri modi per passare dentro il meraviglioso Ponte Sodo di Veio.
Contributo
10,00 Euro per l’intera giornata. Per questa escursione non è necessario essere soci, ma se qualcuno vuole approfittare per rinnovarla, potrà farlo (il costo della tessera per il 2018 è di € 10,00).