Grotta dei Massacci
Ad Novas. Questo è il nome con cui compare in tutte le carte della zona, fin dal medioevo, quella che oggi si chiama Osteria Nuova. Tappa obbligata lungo il percorso della via Salaria già in epoca romana, sorge su un altopiano compreso tra i Monti degli Elci e il Monte Calvo. Nelle vicinanze alla fine dell’800 venne scoperta la villa di una famiglia, i Bruttii Praesentes, legata a vari imperatori: Traiano, Adriano e poi a Commodo. La villa era ricchissima di statue oggi in gran parte nella Ny Calrsberg Glyptotek di Copenhagen.
La Grotta dei Massacci è un monumento funerario realizzato in opera quadrata con grandi massi di travertino locale, preceduto da un lungo corridoio (dromos) di circa nove metri. Il sepolcro, imponente, è a pianta quadrata (poco meno di sette metri per lato), è alto circa cinque metri, e presenta quattro nicchie rettangolari scandite da pilastri su cui si imposta una volta a crociera. Doveva essere ricoperto di terra, a mo’ di tumulo, ed è stato attribuito alla famiglia dei Bruttii Praesentes.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Visitare la Grotta dei Massacci è davvero una esperienza speciale. Il monumento funerario è chiuso e verrà aperto straordinariamente per l’occasione. Chi verrà a conoscerlo proverà l’emozione, entrando nel lungo corridoio e poi visitando tutta la grande struttura, di fare un salto nel tempo a poco meno di duemila anni fa, apprezzando anche i cambiamenti e le vicissitudini (quasi incredibili) che il sito ha attraversato in tutto questo arco di tempo. Nell’occasione delle Giornate sulla “Grotta dei Massacci” sabato alle ore 16.30 parleranno: Alessandro Betori, Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per Roma e Rieti, Salvatore Liberti, documentarista e designer, Aldo Masciangelo, Ispettore onorario Soprintendenza Archeologica del Lazio. Domenica alle ore 16.00 su ” Via Salaria, Via Caecilia e la Grotta dei Massacci.” parlerà Filippo Coarelli, già professore emerito dell’Università di Perugia. Chi verrà potrà visitare il Comune di Frasso Sabino, grazioso borgo che risale all’XI secolo, dominato dalla rocca Sforza Cesarini, nelle cui vicinanze si trovano le sorgenti del Farfa, chiamate Le Capore, la cui acqua, assieme a quella del Peschiera, fornisce l’80 per cento del fabbisogno idrico di Roma. Non lontano di qui, in direzione di Ponticelli di Scandriglia, a poca distanza dalla villa dei Bruttii Praesentes, è possibile vedere l’imponente manufatto romano detto Il ponte del Diavolo, in realtà una specie di viadotto dell’antica via Salaria, lungo circa 20 metri e alto poco meno di 15. Il territorio di Osteria Nuova si trova a dieci minuti di macchina da Poggio San Lorenzo, dove verranno realizzate le altre aperture del Gruppo Fai Sabina per le Giornate di Primavera 2022.
ORARI
Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:30
Note: ogni 30 min per 15 persone max
Domenica: 09:00 – 13:00 / 14:00 – 19:00
Note: ogni 30 min 15 persone max