CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE
La chiesa di S. Lorenzo martire fu costruita per volere di Giacomo I Boncompagni nel borgo ai piedi del castello ducale.
La costruzione fu iniziata nel 1630. Fu devastata da due terremoti: nel 1752, e, quello del 1915. La sobria facciata della chiesa, stretta tra due torri, è un rifacimento ottocentesco. Nelle due nicchie sono collocate, dal 1960, le statue di S. Pietro e S. Paolo, opera dello scultore arpinate Ranaldi come il grande portone di bronzo col martirio di S. Lorenzo.
La costruzione è a croce latina, sormontata da una cupola costituita da quattro grosse vele che sorreggono un cupolino dalle vetrate azzurre. Nella vela centrale un affresco raffigura la Madonna di Loreto. Un grande affresco, raffigurante il martirio di S. Lorenzo, campeggia nell’abside (di Angelo Mariani – 1925). A sinistra del Santo è la tela raffigurante il Contitolare della Chiesa San Giovenale (autore Giorgio Ranaldi – 1995). A destra della tela il secondo Contitolare della Chiesa San Giovenale (autore Giorgio Ranaldi – 1995). Nella cappella della Madonna di Loreto, edificata dai Boncompagni nel 1761, è custodita la piccola statuetta lignea della patrona cittadina. Le cappelle della navata centrale sono arricchite di tele e pregevoli stucchi barocchi. Un grande organo a canne degli anni ’60, sormonta l’ingresso.
ORARI
Sabato: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00
Domenica: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00
EX CONCERIA NICOLAMASI-CICCODICOLA
Il sito della Conceria Nicolamasi-Ciccodicola è custodito gelosamente dalle Piccole Francescane della Chiesa di Isola del Liri. È un’oasi di pace, nascosta nella parte più antica del borgo, esattamente sotto la rupe del Palazzo Ducale Boncompagni Viscogliosi.
I resti del piccolo opificio fanno parte del patrimonio archeologico-industriale di questa cittadina, che ha intrecciato tutta la sua storia alla presenza delle acque del fiume Liri. L’impianto disponeva di sei vasche per la lavorazione delle pelli, oltre alle tre destinate alla raccolta dell’acqua necessaria alle lavorazioni. Da un documento del 1858 conosciamo la produzione, che variava dalle suole per le scarpe, alle corde, alla conciatura di pelli e alle “cioce”, le tipiche calzature del luogo.
Nel contrafforte che sovrasta la conceria si può provare a rintracciare l’iscrizione che ricorda l’opera di restauro e risistemazione voluta dal Duca di Sora Giacomo I Boncompagni nel 1582.
ORARI
Sabato: 00:00 – 00:00 / 15:00 – 18:00
Note: Turni ogni 30 minuti gruppi da 20 persone
Domenica: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00
NOTE PER LA VISITA
Turni ogni 30 minuti gruppi da 20 persone
GALLERIA EUSTACHIO PISANI E TERRAZZA SULLA CASCATA
L’imponente edificio Pisani occupa un luogo privilegiato e ci offre una vista inedita e magnifica sulla cascata grande, luogo iconico per eccellenza di autorappresentazione urbana che spicca al centro della cittadina.
Isola del Liri è famosa per le splendide cascate naturali in pieno centro storico. La cittadina è si è sviluppata sull’isola nel mezzo del fiume Liri, che l’abbraccia avvolgendola con due spettacolari cascate: un unicum identificato come una delle 10 meraviglie naturali italiane. La Cascata Grande, vera protagonista, offre uno spettacolo unico e maestoso: l’acqua precipita fragorosamente da un salto verticale di circa 27 metri. La Cascata del Valcatoio supera il dislivello seguendo un piano inclinato di circa 160 metri e le sue acque alimentano un impianto di produzione elettrica. Altro esempio di sfruttamento della risorsa idrica, a cui storicamente è legata l’economia di Isola, è la Cascata di S. Maria delle Forme: il salto di circa 20 metri è formato dalle acque del Fibreno, affluente del Liri, deviate all’alba dell’Ottocento. La canalizzazione sbuca all’interno della cartiera Fibreno (ex Lefebvre), dove ora convivono straordinariamente archeologia industriale e bellezze naturali.
Finalmente un ambizioso progetto di riqualificazione urbana lo ha restituito alla cittadina con la sistemazione della piazza e la realizzazione di una galleria espositiva coperta lungo il Liri, che conduce ad una spettacolare terrazza panoramica sulla Cascata. La galleria, dedicata ad uno stimato industriale isolano, rappresenta in maniera plastica il percorso difficile e importante per il riuso di un luogo un tempo dedicato al lavoro in fabbrica, riconvertito in luogo dedicato alla nuova industria dell’intrattenimento turistico e culturale.
ORARI
Sabato: 09:30 – 18:00
Domenica: 09:30 – 18:00
NOTE PER LA VISITA
Evento collaterale: Presso la Biblioteca “Modesto Galanti” sarà possibile assistere a delle performance sui Canti della Divina Commedia Sabato ore 10.00 – 11.00 – 15.30 – 16.30 Domenica: 11.00 – 12.00 – 16.00 – 17.00 Centro storico di isola del Liri. Piazza XX Settembre.
CHIESA DI SANT’ANTONIO
Nel cuore dell’isola in mezzo al fiume Liri, durante il XIV secolo, dove ora sorge ora la chiesa di Sant’Antonio esisteva un monastero benedettino femminile.
La chiesa annessa al monastero era dedicata a san Giovanni Battista, ma successivamente passò ai francescani ed assunse nel XV secolo la denominazione di Chiesa di San Francesco. Nel 1812 il complesso fu riconvertito ad uso industriale da Gioacchino Manna.
L’antico chiostro del monastero fu privato del portico e il classico accesso fu sostituito con il portale d’ingresso ancora oggi presente. Il Manna fece inoltre ristrutturare alcune abitazioni che affacciavano sulla piccola piazza ottenendone un palazzetto di modeste dimensioni, ma elegante. Nel 1799 la chiesa fu data alle fiamme dai giacobini, successivamente donata alla Confraternita del Santissimo Crocefisso. Dal 1812 ospita una statua di sant’Antonio, da questo momento gli isolani cominciarono ad indentificare la chiesa come Chiesa di Sant’Antonio che mutò infatti il suo nome. Fu gravemente danneggiata dal sisma del 1915 e restaurata tra i 1938 e il 1941. La facciata a capanna della chiesa presenta oltre al semplice portale squadrato, un oculo e due monofore abbellite da vetrate istoriate. Sulla facciata fu apposta nel 1985 una lapide in ricordo del sisma del 1915. L’edificio è ad una sola navata con soffitto a capriate lignee di gusto francescano.
ORARI
Sabato: 00:00 – 00:00
Domenica: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:00
NOTE PER LA VISITA
Evento collaterale: Teatro Stabile Comunale ” Costantini “: Mostra di opere contemporanee Auditorium New Orleans: Mostra di Claudio Sacchi
CHIESA DI SAN GIUSEPPE
La piccola chiesa di S. Giuseppe è posta appena al di fuori del borgo antico che si trova sull’isola cinta dai due rami del fiume Liri.
Ad essa sono legate le più antiche devozioni della cittadina: il culto di S. Rocco era collegato a questo luogo perché secondo la consuetudine la statua del santo era posta “extra moenia” fuori città, affinché come una sentinella impedisse alla lebbra o altre pestilenze e malattie di entrarvi; a Maria Addolorata e al culto dei dolori di Maria era invece legata la Confraternita della Buona Morte e Orazione.
La primitiva costruzione risale probabilmente al 1600. Dai documenti si desume che subì nel corso dei secoli diversi rifacimenti. La forma architettonica attuale risale al 1857, quando furono portate a termine le cappelle di S. Rocco e dell’Addolorata e l’attuale sagrestia. Le statue di S. Giuseppe e dell’Addolorata, di fattura napoletana, risalgono al 1848, quella di S. Rocco alla seconda metà del XVIII sec.
ORARI
Sabato: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Domenica: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00
EX CARTIERA BOIMOND – LA MACCHINA CONTINUA
La cartiera Boimond è senz’altro uno dei siti industriali dismessi più importanti fra i tanti che insistono sul territorio di Isola del Liri. Si trova lungo il Fiume Liri ad Isola del Liri superiore, luogo di espansione della cittadina durante il periodo di maggior sviluppo della produzione cartaria.
Se gli avvenimenti connessi alle conquiste napoleoniche furono tragici per Isola del Liri non lo fu la successiva occupazione francese, che fu invece portatrice di un profondo sviluppo industriale, poiché moltissimi francesi, a cominciare da Beranger, seguito dai Lefevre, Lambert, Courrier, Boimond, presero in gestione le cartiere locali, ne divennero poi proprietari e incrementarono una modernissima industrializzazione. Il giovane Emilio Boimond si era interessato ai problemi dell’agricoltura e dell’industria locali. Rilevata una carenza delle materie intraprese la sua attività di imprenditore avviando nel 1892 la produzione di pasta di legno in località Valcatoio. L’impiego di macchinari all’avanguardia gli permisero una notevole produzione ed ebbe modo di aprire altri impianti. Il 29 agosto 1922 acquistò l’intero patrimonio dei Roessinger tra cui lo stabilimento in cui impiantò la sua cartiera. Francesco Roessinger l’aveva realizzato acquisendo a sua volta nel 1827 due mulini ottocenteschi situati sulle sponde opposte del fiume Liri.
Boimond trasformò il mulino sulla riva destra in centrale idroelettrica, su progetto dell’Ingegnere Vittorio Rebaudi, e continuò ad ammodernare ed ampliare gli impianti costantemente negli anni successivi. Per far fronte ai nuovi livelli di produzione anche lo stabilimento del “Pistolegno” al Valcatoio fu traformato in centrale idroelettrica. Nel 1930 si completò anche l’istallazione di una centrale termica e si mise in funzione una seconda macchina continua. I continui ammodernamenti, frutto di quanto osservato da Emilio Boimond nei suoi frequenti viaggi in Europa, consentirono una produzione crescente e sempre più specializzata. I nuovi edifici presentavano ampie vetrare e rispettavano i moderni dettami antisismiciNel 1934 la cartiera Boimond veniva elencata tra le prime trenta d’Italia. La medesima logica di investimenti proseguì fino al 1975, ma nel 1976, a causa della scarsità di materie prime, fu costretta a chiudere.
ORARI
Sabato: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Domenica: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00
NOTE PER LA VISITA
Località Isola del Liri superiore, nei pressi della Chiesa di San Domenico. Isola del Liri dista mezz’ora da Frosinone prendendo la SR 214 e mezz’ora da Cassino prendendo la SR 509
Quando
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