LE MURA ROMANE E IL GRANDE LECCIO
Tra la nuova e la vecchia Salaria. Questa è la posizione del colle sulla cui dorsale, a quasi 500 metri d’altezza, sorge Poggio San Lorenzo. Osteria Nuova è poco distante. Rieti è a una ventina di chilometri. A est, al di là di un’altra collina, ci sono i resti del municipium romano di Trebula Mutuesca (oggi Monteleone Sabino), uno dei tre centri politico-amministrativi della Sabina tiberina. A farla da padrone, qui come in tutta la Sabina, è la coltura dell’olivo: lungo la via principale del paese c’è un frantoio oleario con più di quattro secoli di storia.
Il paese com’è oggi nasce nel Medioevo, nel XII secolo, a opera degli abitanti della vicina Capofarfa che vi si trasferiscono e costruiscono, sulle antiche mura di sostruzione ad archi romane, il castello intorno al quale crescerà nei secoli il borgo. Fino al XVIII secolo Poggio San Lorenzo fu feudo dell’Abbazia di Farfa, anche se venne in pratica governata dai membri delle potenti famiglie che si successero nella carica di abate commendatario: Orsini, Farnese, Barberini e Lante della Rovere.
Ambiente come cultura e natura: pochi siti in Sabina come Poggio San Lorenzo sintetizzano appieno questo concetto. Gli spettacolari archi romani sui quali sorge il paese medievale sono un prodigio di tecnica costruttiva di duemila anni fa. Il grande leccio plurisecolare di Valle Gemma, che in paese chiamano l’«Erecione», con i suoi lunghi rami che sfiorano il terreno e quelli che vanno verso il cielo è un monumento naturale che sorge, accanto a una grande vasca di raccolta dell’acqua, su un pianoro artificiale sostenuto da un possente muro di sostruzione romano in opera poligonale.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Chi visiterà Poggio San Lorenzo farà un giro del borgo, ammirando prima le incredibili mura romane sulle quali è stato costruito, per poi visitare il Frantoio oleario Capofarfa, con la sua storia lunga quattro secoli e i resti romani nel sottosuolo. Dopo questo giro, una navetta accompagnerà i visitatori in località Valle Gemma, con il muro romano e il leccio secolare, un sito che si trova in una proprietà privata e verrà aperto straordinariamente per la prima volta in l¿occasione delle Giornate. Da Poggio San Lorenzo è possibile recarsi a piedi (1,5 km) fino alla torre di Capo Farfa, unico resto del villaggio originario, nelle cui vicinanze durante le Giornate Fai sarà visitabile anche la chiesetta della Madonna di Capofarfa, con la sua abside affrescata. Sabato alle ore 16.30 si esibirà la Banda dell’Associazione Musicale di Poggio San Lorenzo che da oltre un secolo prosegue la propria attività. A dieci minuti di macchina da Poggio San Lorenzo si trova Osteria Nuova di Frasso Sabino, con la Grotta dei Massacci, il monumento sepolcrale romano che costituisce l’altra apertura del Gruppo FAI Sabina per le Giornate di Primavera 2022. A pochi chilometri da Poggio San Lorenzo si trova Monteleone Sabino, l’antica Trebula Mutuesca, con i resti dell’anfiteatro, il suo Museo antiquario e la chiesa di Santa Vittoria, uno dei gioielli più preziosi di tutta la Sabina.
ORARI
Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 19:00
Note: ogni 30 min per 15 persone max
Domenica: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 19:00
Note: ogni 30 min 15 persone ma