La manifestazione è entrata ormai a far parte degli eventi più conosciuti e frequentati del periodo per la provincia di Rieti e richiama ormai centinaia e centinaia di persone che affollano il tendone e le piazze e le vie di Borbona.
E chi dice che i fagioli sono tutti uguali? Beh, sbaglia: rispetto al fagiolo tradizionale il fagiolo borbontino ha una qualità in più oltre al gusto e al sapore che solo un vegetale coltivato ancora con i metodi antichi può avere, e cioè quella di avere la buccia molto sottile ed essere quindi delicato in bocca e più facilmente digeribile.
La produzione del fagiolo Borbontino si aggira ogni anno intorno ai 15 quintali, con oscillazioni a seconda degli anni dovute all’andamento della stagione produttiva.
Una quantità abbastanza esigua rispetto a quanto impone il mercato, giustificata dal fatto che ancora oggi, viene coltivatonel pieno rispetto delle antiche tradizioni che danno a questo legume il suo gusto inconfondibile.
Vengono infatti unicamente usati gli attrezzi e i metodi di lavorazione manuale, senza l’ausilio di mezzi meccanizzati e senza l’utilizzo di nessun concime chimico, a cui si preferisce ancora il tradizionale letame.