La rassegna estiva Teatrinsieme del Teatro Null, con il contributo della Fondazione Carivit e dei Comuni che vi partecipano, prende il via da Gradoli, presso i Giardini pubblici di piazza Marconi, domenica 19 luglio alle ore 21,30 con “Storie di terra” #03. “Quasi non sembra vero poter ritornare a fare spettacolo dal vivo.”- ci dice Gianni Abbate ideatore della rassegna – “
Dopo il distanziamento sociale, la chiusura di cinema e teatri, finalmente ci si può nuovamente incontrare, riprendere la socialità, il contatto umano, pur seguendo le regole. La rassegna teatrinsieme sarà il ritorno alla realtà, una realtà tutta da vivere con passione ed emozione, perché lo streaming è utile, soprattutto adesso che bisogna rispondere a criteri di posti contingentati, limitazioni e ristrettezze, serve quindi per ampliare la fruibilità di spettacoli ed eventi, ma lo spettacolo dal vivo è insostituibile.
Non è la prima volta che creiamo rassegne itineranti, così anche Teatrinsieme prevede spettacoli su ben sette Comuni del viterbese e precisamente: Farnese, Valentano, Gradoli, Castiglione in Teverina, Civitella D’Agliano, Bagnoregio, Celleno. E veniamo al primo appuntamento “Storie di terra” #03 a Gradoli, Comune con il quale lavoriamo da diversi anni. Perché Storie di terra #03? Perché si tratta di uno spettacolo in continua evoluzione, che da una parte riscopre la civiltà contadina del passato, ma dall’altra, in contrapposizione, parla di presente e quindi si aggiorna continuamente con quanto avviene giorno dopo giorno.
E così, in quest’ultima edizione, non mancheranno riferimenti al Covid-19, che purtroppo fa ancora parlare tanto di sé. Il pensiero che accompagna lo spettacolo in breve è questo: un tempo noi eravamo felici, seguivamo la natura, anzi, ci sentivamo parte della natura. Noi eravamo liberi, ma qualcuno ha sotterrato nella nostra terra il simbolo della nostra schiavitù futura. Noi l’abbiamo coltivato e poi mangiato. Avevamo tutto ciò che era necessario, tutto ciò che era bene per noi. Ma noi l’abbiamo coltivato, il simbolo della nostra schiavitù, poi mangiato e assimilato. Adesso fa parte di noi, Che cosa? Che cos’è la nostra schiavitù? Il superfluo! Fateci caso, noi viviamo di superfluo.
Ci hanno fatto credere che abbiamo bisogno del superfluo. Siamo schiavi del superfluo. Ed è proprio oggi, in clausura, che ce ne siamo resi conto. Lo ricorderemo? Storie di terra, in conclusione, è un viaggio divertente, appassionante e ironico, che attraversa il mondo contadino di una volta e che vuole, al contempo, metterci in guardia da un presente rovinoso, vuole risvegliare antiche e nuove emozioni.”
In scena oltre a Gianni Abbate ci sono Ennio Cuccuini e Stefano Belardi de La Tresca, con canto e musica.
Uno spettacolo da non perdere a Gradoli domenica 19 luglio ore 21,30, ingresso gratuito. Info: 3471103270 – www.iportidellateverina.it.