L’Abbazia di Farfa è uno dei monumenti più insigni del Medioevo europeo; ebbe il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel periodo di massimo splendore, una vastissima porzione dell’Italia Centrale.
L’origine dell’Abbazia si fa risalire al VI sec., ad opera di San Lorenzo Siro. Distrutta dai Longobardi, fu ricostruita intorno alla fine del VII sec. dal monaco Tommaso da Moriana, secondo fondatore di Farfa. All’inizio dell’VIII sec. il monastero godette della protezione del Duca di Spoleto Faroaldo II; grazie alle sue donazioni divenne quasi un piccolo stato autonomo.
Passata dalla parte dei Franchi nel conflitto tra questi e i Longobardi, ottenne nel 775 da Carlo Magno il privilegio di autonomia da ogni potere civile e religioso, così aumentò a dismisura in splendore e ricchezza. Nell’anno 800 lo stesso Carlo Magno, diretto a Roma per essere incoronato imperatore, soggiornò nell’Abbazia. Dal IX sec. lo scriptorium di Farfa divenne un vanto dell’Ordine Benedettino per la sua infaticabile attività di trascrizione dei codici.
La decadenza dell’Impero carolingio e le incursioni dei Saraceni, alla fine del IX sec., diedero inizio alla secolare decadenza di Farfa. L’Abbazia fu sottoposta a sette anni di assalti, infine presa e incendiata. L’ultima ripresa di Farfa si ebbe per opera dell’Abbate Ugo I (997-1038), in epoca ottoniana; nel 999 fu introdotta la riforma nata a Cluny.
La chiesa abbaziale, costruita sui resti dell’antica chiesa, risale alla fine del XV sec., epoca in cui l’Abbazia era sotto l’influsso della potente famiglia Orsini. Un portale del XIV sec., con aggiunte gotiche, introduce nel cortile antistante la chiesa. Al di sopra del portale campeggia un affresco attribuito a Cola dell’Amatrice (1508) e lo stemma degli Orsini. Sulla facciata della chiesa s’individuano frammenti di sarcofagi pagani e paleocristiani.
L’interno è diviso in tre navate da due file di colonne ioniche. Il soffitto a cassettoni con lo stemma degli Orsini risale alla seconda metà del sec. XV. Sulla parete interna della facciata, il fiammingo Henrik van der Broek, nel 1561, dipinse un Giudizio Universale con la rara tecnica dell’olio su muro. Nelle tre cappelle della navata sinistra Orazio Gentileschi nel 1599 dipinse le tele con Sant’Orsola, la Madonna col Bambino, la Crocifissione di San Pietro. Nella navata destra si trova la venerata immagine di una Madonna col Bambino, detta Madonna di Farfa(XIII sec.), rivestita nel XIX sec. da una lamina di ottone sbalzata che lascia scoperti solo i volti.
Nel transetto è visibile, in parte, il pavimento originario della prima metà del sec. IX. Il soffitto del transetto e del coro sono decorati con splendide grottesche della scuola degli Zuccari (1576).
Il complesso abbaziale comprende il Chiostrino detto “Longobardo”, il Chiostro grande (sec. XVII), la Cripta di forma semianulare, all’ingresso della quale si può ammirare un pregevole sarcofago romano, il Museo e la splendida Biblioteca.
INFORMAZIONI
Indirizzo: Via del Monastero, 1 – Fara in Sabina (RI)
Orari: Vedere il loro sito per gli orari aggiornati
Costi: Telefonare per chiedere i costi aggiornati
Telefono: 0765 277065
eMail: info@abbaziadifarfa.it
Web: https://www.abbaziadifarfa.it