Il Faro on line – ‘Carnevale di Sangue’ sbarca in Spagna e precisamente a Barcellona alla Giornata Mondiale del Libro il prossimo 23 aprile. Il libro fotografico, realizzato dal giornalista Gian Luca Campagna e dal fotoreporter Roberto Gabriele sarà uno dei protagonisti della Giornata del Libro in terra spagnola, patrocinata dall’Unesco, proprio nel giorno della festa di San Giorgio.
L’annuncio è stato dato in conferenza stampa, presso la sala Loffredo della Provincia di Latina alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali Fabio Bianchi, dell’assessore al Turismo del Comune di Latina Gianluca Di Cocco, insieme ai due autori.
L’opera dei due pontini è stata segnalata agli organizzatori dell’evento spagnoli dall’associazione degli editori sardi, che l’hanno indicata come veritiera delle tradizioni isolane.
‘Carnevale di Sangue’ si caratterizza per l’originalità del contenuto, tant’è che l’opera verrà presentata a Barcellona presso la folta comunità sarda. Inoltre sarà allestita una mostra fotografica degli scatti dello stesso Gabriele.
CARNEVALE DI SANGUE (edizioni Ego, 164 pagine, 22×24, euro 25): Sette racconti sul Carnevale sardo corredati da altrettanti reportage, sette racconti duri come un robusto filu ‘e ferru da ingollare tutto d’un fiato, colpendo il lettore con la forza evocativa delle immagini e con il fascino della parola attraverso il racconto narrato: questo è ‘Carnevale di Sangue’, il libro in foto fiction dello scrittore e giornalista Gian Luca Campagna e del fotoreporter Roberto Gabriele. I due professionisti dopo due anni trascorsi a girovagare durante il Carnevale nelle città sarde della Barbagia, hanno confezionato un libro di raro impatto, dove vengono ‘raccontati e narrati’ 7 Carnevali di grande suggestione come sono quelli di Austis, Mamoiada, Ottana, Bosa, Lula, Lodine e Oristano. La novità e l’originalità dell’opera è che i Carnevali non sono accompagnati soltanto da una ricca carrellata di fotografie ma anche da racconti in cui si respirano le atmosfere di questi particolari riti così lontani dal carnevale comunemente inteso: infatti, Campagna partendo dal ‘giornalismo gonzo’ di Hunter Thompson ha piegato i reportage in racconti, trasformando la cronaca in narrativa, utilizzando un linguaggio e uno stile romanzati seppure vicinissimi alla realtà sarda.
«La vera letteratura da viaggio è questa: raccontare un territorio con le fotografie attraverso il racconto bandendo la classica e mera cronaca giornalistica, inventando ad arte una storia dove il lettore è catapultato in quel Carnevale sentendo odori e suoni tipici e caratteristici di quei territori», ha detto Campagna. Nei Carnevali sardi infatti di ludico non c’è nulla, ma piuttosto ecco un Carnevale tragico e cupo, intriso di dolore e pianto perché legato al mito della morte e della rinascita del dio della natura, Dioniso. Le maschere questo celebrano: commemorano questo Dio propiziando il rito della fertilità della terra che risorge a primavera. Qui i Carnevali se da una parte sono ritratti con quella tipicità evocata -ed emanata- proprio da quelle zone attraverso la forza delle istantanee dall’altra non si affidano alla descrizione narrata come un qualsiasi reportage, ma vanno oltre, «in maniera chirurgica, bisturizzando uomini, animali, tradizioni dell’ambiente sardo», come aggiunge Campagna.
L’inchiostro noir pulsa e vive nelle vicende che muovono i personaggi, dove vittima e carnefice si fondono, dove il tempo scorre lento e veloce ma che muta sempre i destini di protagonisti e comprimari. Il Quaderno tocca 7 Carnevali dalle radici remote: a Bosa un convegno con riuniti gli autori del giallo italiano fa da cornice al ritorno della precorritrice dell’eutanasia (‘Sa accabadora); a Ottana boes, merdules e filonzana scandiscono la visita di un ispettore alle prese con l’inquinamento del Tirso (Il filo della vita); a Lula, primi del ‘900, il rito arcaico della fecondazione della terra col sangue dei battileddos si fonde con le disperate rivendicazioni dei minatori (Madre Terra); a Lodine sas umpanzìas corrono di casa in casa scandendo rime e imbattendosi in chi al Cannonau preferisce il sangue (La malattia del vampiro); ad Austis, 1970, un medico messicano, alla vigilia dei Mondiali di calcio, si imbatte nell’usanza dei colonganos di sacrificare lo scemo del villaggio per ottenere un buon raccolto (Corbezzolo, unum tantum edo); nella Sartiglia di Oristano semidèi, cavalli e cumponidori si sfidano a ritmi di tamburi e trombe ma niente è come sembra (Febbre da cavallo); a Mamoiada, Mamuthones e Issohadores mettono a nudo i sentimenti borghesi della coppia protagonista (Il rito della verità).
GLI AUTORI:
Giornalista e scrittore, Gian Luca Campagna è nato a Latina 42 anni fa. Ha all’attivo 4 raccolte di racconti, due saggi e un romanzo, è direttore dal 1999 della rivista Ego, ideatore del premio di narrativa Giallolatino. Oggi è anche direttore della nostra testata on line. Roberto Gabriele è un fotografo attivo come professionista dal 1992. Nella sua dinamica attività si occupa di reportage, di fotografia industriale e pubblicitaria. Vicepresidente dell’Associazione nazionale “Angolo dell’Avventura” sezione di Latina, è impegnato nella diffusione della cultura del viaggio. Immortala tutto ciò che si muove ma anche ciò che è immobile. Diffidate delle imitazioni.
LA GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO A BARCELLONA:
Nacque il 7 ottobre 1926 per commemorare la nascita di Miguel de Cervantes. L’idea fu lanciata da Vicent Clavel Andrés, scrittore ed editore di Valencia, che la propose alla Cámara Oficial del Libro della città, ricevendo il 6 febbraio 1926 l’approvazione del Governo spagnolo, con Alfonso XIII che istituì ufficialmente la “Festa del Libro Spagnolo”. Nel 1930 si decise di cambiare la data al 23 aprile, giorno della morte di Cervantes. In seguito, nel 1995, il 23 aprile fu proclamato dall’UNESCO “Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’autore”, con oltre 80 Paesi che associano la Giornata del Libro a questo giorno, a differenza della Gran Bretagna e dell’Irlanda, che lo festeggiano il 14 marzo.