Il Festival Internazionale del Film di Roma cresce ancora, segno che quel concetto di «festaval», manifestazione a metà tra festival e festa lanciato dal direttore artistico Marco Muller, ha funzionato: nel villaggio in dieci giorni sono state stimate più di 150mila presenze, sono cresciuti del 20% i biglietti emessi, e tra i 5.500 accreditati c’è stato un aumento del 20% degli studenti.
E’ stato il direttore generale della Fondazione Cinema per Roma Lamberto Mancini a rendere noti i numeri nella conferenza stampa di bilancio, insieme al Presidente Paolo Ferrari: sono stati ospitati 163 film da 30 Paesi, 402 proiezioni totali, con 90 delegazioni e 250 talents. Altro dato positivo è la crescita del mercato e degli operatori durante il festival: c’è stato un aumento del 10% degli accreditati, del 15% dei buyers, del 30% degli accrediti internazionali. «Ora inizia il momento di verifica: i soci fondatori devono contribuire a orientare il festival, mentre io e il mio staff tempesteremo registi, produttori e operatori che hanno partecipato per sapere cosa ha funzionato e cosa no, e in base a questo ci orienteremo il prossimo anno» ha affermato Muller.
Muller ha già raccolto commenti positivi dal produttore di «Hunger Games» John Kilik che, vista l’accoglienza del pubblico a «La ragazza di fuoco», ha affermato: «Credo di aver capito dove porteremo il terzo episodio della saga». Secondo il direttore artistico Muller il grande pregio di un festival come Roma è che i produttori possono «rilevare le potenzialità di un film, perché si può verificare dalla proiezione in sala Santa Cecilia la risposta di pubblici diversi». Quello che manca ancora, secondo Muller, per garantirsi la presenza di produttori e distribuzioni americani, è una collocazione di date che non si sovrapponga all’American Film Market, quindi auspica uno spostamento a metà novembre.
Per quanto riguarda la copertura mediatica del festival c’è stata una media giornaliera di 128 articoli sui quotidiani e di 574 sul web, una crescita del 40% dei visitatori unici sul sito (182mila), una crescita del 46% di total reach su Facebook (538.000), mentre sono raddoppiate le pagine viste su App Mobile (113.619). Mancini ha espresso soddisfazione per l’andamento della macchina organizzativa e della sicurezza, e ha sottolineato che «la politica dei prezzi più articolata e adeguata ai tempi della crisi ha premiato». Per Ferrari il problema da sottolineare è che Roma non ha più sale che superino i 500 posti, quindi senza la sala Santa Cecilia «in città non ci sono altre sale adeguate a ospitare un grande avvenimento».