Più di venti gatti uccisi con il veleno, probabilmente stricnina, potente veleno vietato in Italia dal 2006.
E’ successo tutto nell’arco di pochi minuti, a Gaeta, in provincia di Latina, in un cortile di un palazzo a via Australia.
A ritrovare gli animali morti è stata una ragazza che si occupava di dar da mangiare alla colonia felina: la giovane ‘gattara’alla vista del triste spettacolo ha anche avuto un malore.
Sul posto è intervenuto un veterinario dell’Asl che ha prelevato un campione del cibo per analizzarlo e capire dunque l’origine del veleno.
La notizia ha avuto un rapido tam tam nella città e a destare scalpore non è stato solamente l’ennesimo episodio in sè di crudeltà verso gli animali (nel passato ci sono stati numerosi gatti e cani avvelenati in varie zone di Gaeta), ma soprattutto il probabile tipo di veleno utilizzato, la stricnina, una polvere bianca letale che se fosse venuta a contatto con un bambino ne avrebbe causato la morte con elevatissima probabilità.
Subito dopo la vicenda sono state effettuate due denunce, una contro ignoti e una contro una signora colta mentre lanciava delle pietre contro alcuni gatti.
Su Facebook è stato creato un gruppo “scrivete tutti a striscia la notizia per la strage di gatti fatta a Gaeta‘, in cui si cerca di sensibilizzare anche i media sulla strage dei gatti, e convincere l’inviato ‘animalista’ di Striscia la Notizia, Edoardo Stoppa, a occuparsi dell’argomento.