Il Faro on line – Le leggende popolari, l’arte e la letteratura e in tempi più recenti il cinema, hanno raccontato i manieri in rovina come luoghi magici e misteriosi, consegnandoli per sempre all’immaginario collettivo. Nel Lazio i ruderi di rocche, castelli e fortezze costituiscono un elemento importante nel patrimonio monumentale: e non potrebbe essere altrimenti in una regione da sempre al centro delle vicende umane, che a lungo dovette proteggere la “città eterna” da invasioni d’ogni sorta e che al contempo fu teatro dei violenti scontri fra le casate della nobiltà capitolina. La mostra fotografica “I castelli perduti del Lazio”, a cura di Luca Bellincioni e Daniela Cortiglia, prende il via dall’omonima guida scritta dagli stessi autori per la Eremon Edizioni. Nel tracciare un itinerario dedicato ai “fortilizi dimenticati” della regione, l’esposizione vuol porre in evidenza la loro straordinaria varietà architettonica e paesaggistica: dalle solitarie e silenziose rocche della Tuscia, con i loro panorami mozzafiato, ai ruvidi e turriti castelli della Sabina e del Cicolano, spesso incastonati in scenari fiabeschi; dalla sognante e malinconica Ninfa, persa in un angolo stupendo dell’Agro Pontino, alle possenti fortezze della Ciociaria, situate alle pendici di maestose montagne. Percorrere questo Lazio spesso dimenticato equivale a riscoprire una terra dal fascino incomparabile, che offre una miriade di paesaggi in cui le rovine storiche sono un elemento costante.
La mostra fotografica sarà inaugurata alle ore 17 di sabato 1° settembre e sarà visitabile fino al 9 settembre presso il palazzo Baronale di Calcata, sede degli uffici del Parco della Valle del Treja.