Missione compiuta per Luca Parmitano, ancora una volta con il sorriso. La navetta russa Soyuz e’ atterrata come previsto nella steppa del Kazakistan e a bordo, con l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), c’erano il comandante russo Fyodor Yurchikhin, la collega americana Karen Nyberg e un passeggero d’eccezione: la torcia olimpica dei giochi invernali in programma nel febbraio 2014 in Russia, a Sochi.
Il viaggio e’ durato poco piu’ di tre ore e la frizione con l’atmosfera ha portato la navetta a raggiungere temperature di 1.600 gradi. A circa 10 chilometri di quota il paracadute si è aperto automaticamente, rallentando la corsa da 864 a 324 chilometri orari. Poi l’atterraggio nella steppa. Parmitano e’ stato l’ultimo ad essere estratto dalla navetta e la sua prima reazione nell’essere di nuovo a Terra e’ stato un sorriso felice. Sul suo viso non c’era la minima traccia dello stress che puo’ provocare un viaggio a dir poco ‘avventuroso’ come il rientro con la Soyuz. ”Separazione avvenuta.
Per strada verso la Terra!” aveva scritto l’astronauta su Twitter dopo che la navetta si era staccata dalla Stazione Spaziale per cominciare il viaggio di ritorno. L’ultima delle sue spettacolari foto l’ha voluta dedicata alla Sicilia, dove e’ nato 37 anni fa. Si conclude così, con lo stesso entusiasmo con cui era cominciata, la missione Volare, la prima di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il bilancio è più che positivo: ”Volare e’ stata una missione straordinaria”, ha detto il presidente dell’Asi, Enrico Saggese, subito dopo il rientro della Soyuz. Parmitano e’ stato il primo italiano ad affrontare una passeggiata spaziale, anzi due. E la seconda, mozzafiato, e stata interrotta per un guasto alla tuta.
L’astronauta ha inoltre eseguito piu’ di 30 esperimenti, ha inviato a Terra immagini indimenticabili del nostro pianeta e ha aiutato tre veicoli ad agganciarsi alla stazione orbitale. Sesto italiano ad andare nello spazio e quinto a salire sulla Stazione Spaziale, Parmitano è ora diretto a Houston per affrontare un periodo di riabilitazione per riadattarsi alla gravita’ e numerosi test medici tesi a studiare le reazioni dell’organismo umano all’assenza di gravita’.
ansa.it