Distante da Viterbo circa 28 km. Anticamente conosciuto con il nome di Bagnorea. Il toponimo deriva probabilmente da Balneum Regis, in riferimento alla presenza di acque termali dalle particolari proprietà terapeutiche.
Il nome si tramanda almeno dall’epoca longobarda. Secondo una leggenda, infatti, il re Desiderio sarebbe stato guarito da una grave malattia, grazie proprio alle acque termali che scaturivano nei pressi della località.
Nel suo territorio si trova la nota frazione di Civita.
Storia
Alcuni reperti di epoca preistorica lasciano il posto a più numerose testimonianze etrusche (specialmente la rupe di San Francesco Vecchio), nell’area di Civita. Bagnoregio ricadeva infatti nel dominio dell’antica Volsinii (Orvieto). Conquistata dai Romani nel 265 a.C., a cui segue la distruzione della stessa Volsinium nel 264 a.C., vede accrescere la propria importanza per la deportazione degli abitanti della città dominante verso un nuovo centro abitato Bolsena, rispetto a cui Bagnoregio era posto a metà strada con il Tevere, allora navigabile, e la via Flaminia.
Con il crollo dell’Impero Romano Bagnoregio fu dominata da Visigoti, Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi (Carlo Magno): quest’ultimi la consegnarono al potere temporale dei Papi. La Chiesa sottomise la popolazione bagnorese alla signoria dei conti Monaldeschi della Cervara, che si rivelarono inadatti, e costrinsero la città alla rivolta, il cui successo ebbe come conseguenza l’instaurarsi del Libero Comune (ca. 1160).
Bagnoregio conosce la predicazione francescana nel Duecento, e da all’Ordine quello che verrà poi riconosciuto come il suo secondo fondatore, e uno dei Padri della Chiesa: San Bonaventura.
I Monaldeschi tentano di ridurre nuovamente Bagnoregio a feudo con la costruzione, iniziata nel 1318, del Castello della Cervara, distrutto però nel 1457 dalla popolazione in rivolta. Dopo un fallito e analogo tentativo dei Conti Baglioni del Castel di Piero, e che forse non è estraneo alla seicentesca fondazione di Castel Cellesi su terreni a loro comprati dai Conti Cellesi tramite l’intervento diretto di diversi Papi, Bagnoregio preferisce un governatore pontificio anche se deve rinunciare ad alcune delle proprie libertà civili. La città rimane così direttamente dipendente dallo Stato Pontificio, che in essa ha memoria di San Bonaventura attraverso la costruzione di diversi e notevoli edifici religiosi, fino al 1870, quando il territorio romano rientra nello Stato Unitario.
Nel 1922 un regio decreto muta il nome dal dialettale Bagnorea al più antico Bagnoregio.
Nel 1695 un terremoto colpisce Civita, che fino ad allora era la Bagnorea propriamente detta, separandola (con la formazione di uno spettacolare dirupo) dalle altre due contrade di Mercato (oggi Mercatello, allora sede comunale) e Rota: quest’ultima conoscerà una forte immigrazione civitonica divenendo la nuova Bagnorea, ossia l’attuale Bagnoregio.
Processione del Venerdì Santo
È dal 1600 che nel periodo pasquale, Bagnoregio si stringe attorno alla sua principale tradizione, la Processione del Venerdì Santo, con i suoi oltre 300 figuranti in costume. La manifestazione lega tutta la popolazione attorno alla scultura lignea del S.S. Crocifisso di Civita in uno splendido gioco di luci e effetti sonori che completano l’operato dei figuranti.
http://www.youtube.com/watch?v=HdjBwkJx4y8
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