Durante la fase del sonno chiamata REM (Rapid Eye Movements, ovvero “movimenti oculari rapidi”) i neuroni hanno un’intensa attività elettrica capace di produrre immagini, suoni, pensieri ed emozioni nella nostra mente, il prodotto di tutto ciò sono i sogni.
Fin dai tempi più remoti i sogni hanno suscitato molto interesse negli uomini, ad esempio, la letteratura classica è ricca di racconti che hanno a che fare con l’attività onirica. In antichità molte furono le teorie che tentavano di interpretarlo. Ad esempio l’ autore greco di nome Artemidoro Daldiano del II secolo d. C. così lo definisce: “il sogno è movimento, o atteggiamento dell’anima, rivelante le varie cose, buone e cattive, che avverranno”.
Egli precorre Freud, componendo l’opera “L’ interpretazione dei sogni” ma dobbiamo ad uno dei primi studiosi moderni, Sigmund Freud, lo studio sistematico dei sogni; ben diciassette secoli dopo.
Il sogno secondo Sigmund Freud
Sigmund Freud teorizza che il sogno rappresenti “la strada maestra verso l’inconscio”. Ossia, ciò che cerchiamo di occultare a noi stessi durante lo stato di veglia (a causa di giudizi, temendo l’effetto negativo che produrrebbe su di noi) riemergerebbe durante il sogno dal momento che i freni inibitori della nostra coscienza sarebbero allentati.
In qualche misura i freni inibitori continuerebbero parzialmente a funzionare spiegando così la modalità criptica, surreale e spesso fantastica dei sogni; per tale motivo, secondo Freud, i sogni vanno interpretati per poter risalire agli aspetti più nascosti del nostro inconscio.
Tuttavia, sulle teorie di Freud, non abbiamo avuto una vera e propria dimostrazione scientifica e ci sono state molte perplessità.
La principale obiezione che viene loro rivolta è che se si cerca un significato nelle creazioni fantasiose dei sogni, sicuramente lo si trova, ma non c’è nessun modo di verificare se sia giusto oppure no (come disse Popper, la teoria di Freud è infalsificabile).
Ulteriori teorie sul significato dei sogni
Esistono teorie molto diverse formulate da altri studiosi. Ad esempio il neurofisiologo Robert W. MacCarley, considera il sogno non un processo di mascheramento, ma un processo di attivazione.
Questo spiegherebbe i molti sogni in cui si manifesta un’attività come correre, nuotare, ecc. Per altri autori il sogno sarebbe semplicemente una rielaborazione delle esperienze non consce percepite durante la veglia.
In altre parole, da svegli noi raccoglieremmo molte informazioni inconsapevolmente. Queste, comunque memorizzate, riemergerebbero durante il sonno, un modo il sogno per il nostro cervello di mettere in ordine le esperienze fatte.
Il premio Nobel per la medicina Francis Crick (uno dei due scopritori della struttura del DNA) ha elaborato una teoria secondo la quale il cervello smaltisce l’eccesso di informazioni raccolte tramite il sogno. Secondo questa teoria delle “reti neurali” (gruppi di cellule neuroniche che cooperano, registrando le associazione tra gli eventi percepiti) il sogno non solo metterebbe ordine, ma anche a “fare spazio”, eliminando i ricordi inutili o deboli, mantenendo così in efficienza la rete neuronica per il giorno seguente.
In tal caso, si ipotizza che i sogni siano una sorta di spazzatura che il cervello espelle.
Si evince dal fatto che esistano diverse teorie, spesso contrapposte, che dal punto di vista scientifico i sogni siano ancora un mistero. Questo deriva dal fatto che essi sono il prodotto del cervello “l’oggetto più complesso che esista in natura”. Se comprendessimo meglio il funzionamento del nostro cervello, probabilmente riusciremmo anche a capire il meccanismo dei sogni.
Ma adesso approfondiamo la teoria di Sigmund Freud che sicuramente finora è la più affascinante.
La teoria di Sigmund Freud
Ne “L’ Interpretazione dei sogni Freud“, prendendo le distanze dalle credenze popolari e dalla divinazione dei sogni dell’antichità, egli si interroga sull’attività onirica e la ridefinisce; il sogno inizia ad assumere un valore nuovo, all’interno di un’esperienza umana significativa: “ogni sogno appare come una struttura psichica con un preciso significato, inseribile in un punto da individuarsi nell’attività mentale della vita da svegli” (Freud, 1900, pag. 23).
L’interesse di Freud sul sogno, è orientato soprattutto sul significato psicologico e sulla ricerca del loro senso, affinché possa essere compreso e interpretato, come altre manifestazioni psicologiche come i sintomi. Freud scrive infatti: “[..] ciò che soprattutto ci interessa é il problema del significato dei sogni, problema che ha un doppio aspetto. In primo luogo esso indaga sul significato psichico del sognare, sul nesso tra i sogni e gli altri processi mentali e su qualsiasi funzione biologica essi possano avere; in secondo luogo cerca di scoprire se i sogni possono essere interpretati, se il contenuto dei sogni individuali ha un «significato», secondo quanto siamo abituati a trovare in altre strutture psichiche” (Freud, 1901, pag. 17-18).
Il sogno diventa uno strumento fondamentale di ingresso al mondo del suo sognatore, una possibilità per osservare i pensieri, i contenuti e le emozioni di chi lo produce. Ma come egli stesso afferma, non è sufficiente l’interpretazione del singolo sogno per comprenderne il senso, ma è necessaria l’applicazione della regola fondamentale, la regola delle libere associazioni affinché il paziente recuperi, attraverso immagini, ricordi e pensieri associati al sogno, contenuti propri caratterizzati della propria storia pur inconsapevolmente. Per Freud il sogno rappresenta la realizzazione di un desiderio inconscio e “compiuto il lavoro di interpretazione, ci accorgiamo che il sogno è la soddisfazione di un desiderio” (Freud, 1900, pag. 107).
Per Freud alcuni sogni sono chiaramente decifrabili, come ad esempio i “sogni di comodità” che soddisfano un desiderio compiendo una funzione ed evitando di essere svegliati durante il sonno o almeno prolungandolo.
Ed è proprio Freud che ne racconta uno suo di sogno; è quello in cui sta bevendo: “sogno che sto già bevendo a grandi sorsi dell’acqua, che ha quel sapore delizioso delle bevande fredde per chi è arso dalla sete. Poi mi sveglio e devo bere veramente. Questo semplice sogno è causato dalla sete ed io me ne rendo conto quando mi sveglio. La sete dà vita al desiderio di bere ed il sogno mi mostra quel desiderio soddisfatto compiendo una funzione, che è facile indovinare: io dormo profondamente e non sono solito farmi svegliare da qualsiasi bisogno fisico. Se posso calmare la mia sete sognando di bere allora non ho bisogno di svegliarmi per soddisfarla. Questo, dunque, è un sogno di comodità” (Freud, 1900, pag. 109).
Altri sogni “semplici” secondo Freud sono quelli dei bambini, in cui l’appagamento del desiderio è più evidente, immediato ed è rappresentato, dal raggiungimento di ciò che il bambino non ha potuto ottenere durante il giorno o i giorni precedenti: oggetti, cibo, regali. La semplicità della forma dei sogni dei bambini è dovuta, secondo Freud, al fatto che “senza dubbio le loro produzioni psichiche sono meno complicate di quelle degli adulti” (Freud, 1900, pag. 111) Negli adulti la lettura dei sogni risulta più difficoltosa. In questi sogni l’appagamento del desiderio appare mascherato e la sua realizzazione avviene solo attraverso un compromesso che permette ai desideri inaccettabili di oltrepassare la barriera della censura e della rimozione.
La principale causa della deformazione onirica è attribuita alla censura la cui funzione è quella di lasciare passare solamente ciò che piace respingendo tutto il resto di modo che “ciò che viene respinto dalla censura si trova in uno stato di rimozione” (Freud, 1901, pag. 62). In questo modo il materiale rimosso può rivelarsi alla coscienza sotto forma di sogno, la cui forma sarà opportunamente modificata per essere accessibile.
Meccanismi dei sogni
Il primo di questi meccanismi di trasformazione è la condensazione: più elementi del sogno, apparentemente diversi tra loro, vengono raggruppati in un unico elemento, che ha al suo interno aspetti degli elementi omessi; Questo meccanismo rende complessa la comprensione del contenuto manifesto.
Il meccanismo dello spostamento invece sostituisce i pensieri più importanti e reconditi, sostituiti con altri meno intensi per occultare il vero significato del sogno, spostando l’attenzione sul significato della narrazione del sogno.
Il terzo meccanismo del lavoro onirico è la rappresentazione mediante il quale il materiale psichico subisce un adattamento figurativo e i pensieri del sogno vengono trasformati in immagini visive, in discorsi, in linguaggio.
Successivamente interviene il meccanismo della revisione secondaria che cerca di rendere il sogno un racconto coerente, apportando quelle leggere modifiche che lo rendono più chiaro.
Un quinto meccanismo viene introdotto in un secondo tempo (1901) da Freud: è il meccanismo di drammatizzazione, consiste nella trasformare i pensieri in situazioni e infine nella loro messa in scena.
Tutti questi meccanismi dell’attività onirica preservano il sonno, che è la principale finalità: “una volta che abbiamo ammesso che il contenuto di un sogno è la rappresentazione di un desiderio realizzato e che la sua oscurità è dovuta alle modifiche che la censura fa sul materiale rimosso, non ci sarà difficile scoprire la funzione dei sogni. Si dice comunemente che i sogni disturbano il sonno; al contrario noi consideriamo i sogni come i custodi del sonno” (Freud, 1901, pag. 63).
INTERPRETAZIONE DEL SOGNO
Per interpretare correttamente il sogno, serve ricorrere alle “associazioni libere” delle idee, degli episodi che tornano alla mente, utilizzare la “regola del rimando” cioè rammentare che ogni cosa, elemento riportato dal sognatore, ha in comune una funzione (ad esempio la madre, colei che nutre e accudisce, può rappresentare la ripresa dell’attività professionale). Fondamentali sono i sogni ricorrenti che ci pongono di fronte a situazioni inevase, come: animali che ci ripugnano, eventi catastrofici, etc. ; il loro ripetersi rimanda a conflitti profondi insoluti.
Alcuni simboli comuni:
SERPENTE: simbolicamente può rappresentare un cambiamento, una trasformazione, visto che nei rettili la loro pelle si rinnova periodicamente ; in generale quando appaiono nei sogni ci suggeriscono il cambiamento, nonostante le resistenze e le paure per ciò che non conosciamo. Può accadere che il nostro disagio interiore somatizzi sull’organo pelle manifestando rossore, eczemi, macchie, psoriasi; espressione di un’energia che cerca di manifestarsi all’esterno. Ed è questo che richiama simbolicamente la muta del serpente e la difficoltà ad attuare un cambiamento.
CAVALLO: rappresenta l’istintualità, la libertà d’espressione, esso ci da delle indicazioni importanti su come viviamo, se esageriamo nel controllo ad esempio, l’immagine nel sogno potrebbe essere di un cavallo in trappola o comunque ostacolato, a livello corporeo questo si esprime con tensione muscolare e disturbi del ritmo cardiaco. L’invito dell’inconscio è di accettare la nostra componente libera e imprevedibile.
RAGNI: simbolo della dipendenza affettiva, i legami protettivi di contro possono diventare trappole, i rapporti affettivi infatti sono come la ragnatela, in grado di invischiare, immobilizzare e impedire l’autonomia. Sognare in maniera ricorrente i ragni ci indicano un bisogno di indipendenza, di autonomia.
TOPI E INSETTI: se proviamo ribrezzo e terrore per questi animali significa che cerchiamo di evitare l’irrazionale. Si può temere che essi possano contaminarci, ciò accade perché non accettiamo i nostri rifiuti, (parti giudicate, difetti). A livello corporeo la patologia che maggiormente si manifesta è la colite.
FELINI: rappresentano la componente aggressiva.
CASA: rappresenta noi stessi e il nostro corpo. Ovviamente per tal motivo gli ambienti che caratterizzano delle azioni hanno un simbolismo coerente. Ad esempio la cucina dove ci si nutre e si è conviviali, rappresenta gli affetti familiari, una dispensa vuota può indicare che ci sono mancati gli affetti, il bagno rappresenta le parti intime, la soffitta la razionalità questa stanza può essere piena oggetti e quindi indicare che siamo sopraffatti dai pensieri, ad esempio se gli oggetti sono disposti in modo ordinato che abbiamo bisogno di esercitare un controllo nella nostra vita. A livello corporeo questo disagio si esprimerà con la cefalea.
DENTI: la loro funzione è quella di masticare il cibo, il collegamento immediato rimanda all’aggressività (mordere). Sognare spesso i denti può rappresentare una difficoltà ad integrare la propria componente aggressiva.
SIMBOLISMO LEGATO ALL’ACQUA
L’acqua è un archetipo dalla valenza simbolica forte. Essa rappresenta l’energia dell’inconscio. Sognare un mare in tempesta, ad esempio, indica l’irruzione dell’inconscio che con violenza si propone e minaccia l’equilibrio dell’individuo. Invece sognare una palude rappresenta a livello simbolico una stasi emotiva, una regressione, ma anche la possibilità, nello stagno dove l’acqua è ferma, di specchiarsi nel proprio inconscio e rendersi consapevole di alcuni aspetti. Sognare di affogare potrebbe preannunciare uno stato di allerta, un forte disagio che sfugge al controllo.
NON RIUSCIRE A MUOVERSI O PARLARE
Sogni in cui cerchiamo di scappare da qualcuno che ci insegue ma siamo come bloccati, vertono sul tema del blocco, della stasi, ossia le emozioni vengono represse, bloccate e quindi non trovano una via di uscita.
FIGURE FANTASTICHE
Ci sono sogni in cui emergono delle figure fantastiche come fate, orchi, streghe, tutte figure che “ci appartengono” nelle loro caratteristiche, giudicate o accettate. Possono indicare delle fasi critiche della vita come ad esempio l’adolescenza oppure che stiamo per intraprendere delle nuove strade, si cambia. Anche le parti raccapriccianti di un sogno, come ad esempio di un mostro che divora un bambino, può rimandare al tema prenatale, del ritorno nel grembo materno, un luogo in cui il bambino si è sentito protetto ma che non gli permette di essere indipendente e di sperimentare. Simbolicamente alla quota “infantile” sembra mostruoso sia rimanere nel grembo materno che allontanarsi da esso.