L’Acropoli (650 m), detta Civitavecchia, domina la città di Arpino che si sviluppa sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, su di un sistema collinare ad un’altitudine di circa 450 m s.l.m..
L’itinerario si svolge in uno dei siti più suggestivi e importanti per la conoscenza dell’architettura in opera poligonale del Lazio meridionale. Probabilmente in epoca preromana fu insediata dai Volsci. Famoso è “l’arco a sesto acuto” formato da blocchi sovrapposti che si restringono verso la cima, che viene a costituire una porta cosiddetta scea. Bella la passeggiata sul camminamento di parte del circuito murario, punteggiato da torrioni aggiunti a scopo difensivo, probabilmente tra il XV e XVI secolo. Vi accompagneremo in un percorso che prevede la visita di altri monumenti di grande interesse all’interno dell’Acropoli. Tra i più importanti c’è la “Torre di Cicerone”, recentemente restaurata e resa visitabile. Si tratta del residuo di un castello merlato medievale di cui si conserva sul retro della torre una piccola piazza d’armi con cisterna e ruderi delle fondazioni delle altre torri. Al fianco dell’arco a sesto acuto incontriamo un gioiello settecentesco: la chiesa della SS. Trinità o del Simulacro del Crocifisso, di proprietà della famiglia Pesce. Fu fatta costruire nel 1720 dal Cardinale Giuseppe Pesce, maestro e rettore della Cappella Pontificia. È in stile romanico con pianta a croce greca. La cupola è sollevata su quattro pilastri centrali. Il paliotto dell’altare, dipinto con i fiori, fa da sfondo alla piccola chiesa. A fianco, due grandi affreschi raffiguranti rispettivamente L’Immacolata e S. Giuseppe. Infine, visiteremo la chiesa di S. Vito del XVI secolo, a tre navate. Ha una bella facciata e campanile del XVII/XVIII secolo in pietra locale, vi si conserva una pala d’altare del Cavalier d’Arpino raffigurante i Santi Vito, Modesto e Crescenzia del 1625/1627.
La civitas vetus della città rappresenta una delle cinte murarie meglio conservate costruite in opera poligonale in epoca preromana. Di particolare significatività è la presenza di un “arco a sesto acuto” unico sopravvissuto nel suo genere in tutta l’area mediterranea. Trattasi di un tipico arco a mensola, che viene a costituire una porta cosiddetta scea. Civitavecchia fu, probabilmente, il nucleo originario del primitivo insediamento volsco (popolo del VII-VI sec. a.C.), fondato per necessità di difesa su un luogo alto e dirupato e poi circondato da possenti mura. Infatti altri popoli italici, quali i Marsi e i Sanniti ne premevano e minacciavano la sicurezza e i beni.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Vi invitiamo a partecipare alle nostre visite guidate dell’Acropoli e del borgo di Civitavecchia. Abbiamo preparato un percorso che comprende i monumenti più noti, come l’imperdibile “Arco a sesto acuto”, ma anche beni di proprietà privata solitamente chiusi al pubblico. Si prevede una durata di circa un’ora e mezza. I visitatori potranno, in autonomia, ampliare la visita percorrendo le caratteristiche stradine del borgo, inoltrarsi lungo il camminamento interno ed esterno di parte del circuito murario, godere del panorama mozzafiato. Gli appassionati di trekking (leggero) e di fotografia potranno scoprire i sentieri di collegamento con il centro cittadino di Arpino, immergersi nella natura e ammirare scorci particolarmente suggestivi, specie al tramonto.
ORARIO
Sabato: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Note: Visite ogni 30 minuti, gruppi di massimo 15 persone.
Domenica: 09:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Note: visiVisite ogni 30 minuti, gruppi di massimo 15 persone.
NOTE PER LA VISITA
Per la visita all’Acropoli ed ai monumenti del borgo di Civitavecchia si prevede una durata complessiva di un’ora e mezza
Borgo di Civitavecchia di Arpino – Il punto di incontro è il Desk da dove partiranno i gruppi di visita