Toffia sorge sotto i monti degli Elci su uno sperone roccioso non lontano dall’Abbazia di Farfa, alla confluenza tra i fossi Carlo Corso e Riana. Nel punto più alto del paese si erge la chiesa di Santa Maria Nova che rende inconfondibile anche da lontano il profilo del borgo. Il percorso lungo lo sperone che dalla Porta Maggiore conduce fino a Santa Maria Nova è fiancheggiato da un lato e dall’altro da splendidi palazzi che rendono Toffia un unicum in Sabina. Tra questi, Palazzo Ruffetti-Bufalieri, Palazzo Orsini e Casa degli Oddoni. E poi Palazzo Palma e Casa Cappucci, in questa strada che ha tanto sapore di Rinascimento. Un po’ defilato l’Oratorio delle Stimmate custodisce un bell’affresco di Vincenzo Manenti, il pittore del Seicento sabino, presente con altre opere in tutte le chiese del borgo. Fuori dal paese, l’antica chiesa di San Lorenzo, con le sue pietre romane e gli affreschi che ne adornano l’interno.
In una zona abitata fin dall’età del Bronzo, il paese attuale nasce nel X secolo e ha il suo sviluppo nel Quattrocento e nei secoli successivi. A Toffia infatti è stato rinvenuto negli anni ’60, sul colle Morricone, un abitato della media età del Bronzo che ha restituito frammenti ceramici d’impasto e resti di fornelli. L’unico esemplare bronzeo rinvenuto era una cuspide di lancia. La chiesa di Santa Maria Nova in origine era il “Palatium”, ove risiedeva il signore feudatario del nascente “castrum Tophiae”. Su di un lato era posto il Maschio, una torre che oggi ha la funzione di campanile. La trasformazione in chiesa avvenne agli inizi del XVI secolo.
Partendo da Porta Maggiore lungo il corso s’incontra per primo Palazzo Ruffetti-Bufalieri (dove, per le giornate del Fai, ci sarà un’installazione multimediale del Teatro Potlach su Vincenzo Manenti). A Palazzo Orsini attualmente sede del Comune è prevista una mostra di memorie storiche. Casa degli Oddoni ha una bella facciata. Giunti a a Piazza Lauretana si potrà ammirare il Marmo di Piazza e visitare la Chiesa di Santa Maria di Loreto ed il Complesso di San Bernardino. Prima di arrivare alla Chiesa di Santa Maria Nova, su una via laterale c’è l’Oratorio delle Stimmate, con un bell’affresco di Vincenzo Manenti. Fuori le mura, su un monticello detto Cacultiano, sorge l’antica chiesa di San Lorenzo, probabilmente edificata sui resti di un tempio pagano.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Toffia è un paese vivo e quindi molti monumenti sono fruiti quotidianamente dalla popolazione, come la chiesa di Santa Maria Nova (del XVI secolo), quella più antica di san Lorenzo (XIII secolo), il Palazzo Orsini (oggi sede del Comune), la chiesa di Santa Maria di Loreto e il complesso di San Bernardino, chiesa sconsacrata con affreschi quattrocenteschi, oggi trasformata in teatro. Tra i beni che verranno aperti nelle giornate Fai ce ne sono però alcuni che, in quanto privati, sono normalmente chiusi al pubblico, come l’Oratorio delle Stimmate e Palazzo Ruffetti-Bufalieri. A Toffia il pittore sabino Vincenzo Manenti lavora tra il 1650 e il 1656. Più precisamente nelle chiese di Santa Maria Nova, San Lorenzo e nell’Oratorio francescano delle Stimmate (oggi residenza privata). Qui, a detta di alcuni critici, esegue una delle sue opere più belle. Si tratta di un affresco con una “Madonna tra i Santi Lucia, Giovanni Battista, Francesco e un frate”. Dentro Palazzo Ruffetti, costruito nel 1596 da una famiglia di notai di Roma, che ha al suo interno una cappella dedicata a San Filippo Neri, verrà ospitato, in queste Giornate di Autunno Fai, un evento multimediale (“Omaggio a Vincenzo Manenti”) realizzato dal teatro Potlach di Fara in Sabina, diretto da Pino Di Buduo. Sono previsti inoltre due incontri. Sabato 16 ottobre alle ore 16, Carlo Virili, dell’Università La Sapienza di Roma, ci parlerà di “Paesaggi Invisibili: Toffia fra archeologia e mitostoria”. Domenica 17 ottobre, sempre alle ore 16, Ileana Tozzi, storica dell’arte e Ispettore onorario Sabap per Rieti e Provincia, affronterà il tema “Vincenzo Manenti, Pictor Sabinus”.
TESTO SCRITTO DA GRUPPO FAI SABINA
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO
Luogo solitamente chiuso al pubblico perché di proprietà privata
VISITE IN LINGUA STRANIERA
inglese
ORARIO
Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:30
Note: Turni ogni 30 minuti – 15 pax – con pause dalle 13.00 alle 14.00
Domenica: 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:30
Note: Turni ogni 30 minuti – 15 pax – con pause dalle 13.00 alle 14.00
NOTE PER LA VISITA
L’intera durata dell’intero giro del borgo con le soste e visite ai siti è di circa 1 ora e 30 minuti
sabato 16 ottobre ore 16,00 Paesaggi Invisibili: Toffia fra archeologia e mitostoria. Incontro con Carlo Virili, Sapienza Università di Roma.
domenica 17 ottobre ore 16,00 Vincenzo Manenti, Pictor Sabinus Incontro con Ileana Tozzi, storica dell’arte, Ispettore onorario Sabap per Rieti e Provincia
Toffia si trova sulla via farense a circa 5 km dall’Abbazia di Farfa