Prendendo atto del diniego espresso dall’Assessore Giancarlo Felici sulla costruzione dell’inceneritore a biomasse in Valle della Madonna a Fara in Sabina, a soli 400 metri da Ponte Sfondato di Montopoli, ciò che colpisce e crea sconcerto, è il voler ignorare ancora in assoluto la nocività di questi inceneritori. Ancora più grave, la dichiarazione dell’approccio superficiale sul tema delle biomasse nella loro totale dannosità.
Tema prioritario per la tutela sulla salute, volutamente accantonato, forse per la paura di dover affrontare delle scabrose verità sul pericoloso impatto sull’uomo e sull’ambiente di questi eco-mostri. Tutta la Provincia di Rieti a mezzo stampa e con apparizioni televisive, è stata addolorata ed inondata con le ben note filippiche fornite soltanto sulla tecnologia delle biomasse. Nelle lettere inviate alla Provincia dai cittadini faresi, di Montopoli e di altri Comuni limitrofi, si chiede viceversa, esclusivamente che per la tutela della salute, non siano costruite centrali a biomasse e non altri tipi d’informazione.
Forse per quanto riguarda le nocività, si suppone che l’Assessore Felici, abbia tralasciato di consultare la relazione sulle biomasse redatta dall’ISDE e gli approfonditi studi fatti da eminenti luminari quali il Professor Federico Valerio, il dottor Rossano Ercolini, il dottor Stefano Montanari, la dottoressa Patrizia Gentilini ed altre centinaia d’illustri medici italiani e stranieri, per non citare oltre l’Istituto Nazionale di ricerca sul cancro di Genova ed altri rinomati centri, all’avanguardia, sullo studio e la nocività delle micidiali polveri sottili prodotte dalla centrale a biomasse sull’uomo. Gli effetti cancerogeni, è bene rilevare cancerogeni, non si ripercuotono soltanto sulla popolazione nelle immediate adiacenze di queste così dette centrali, bensì colpiscono con le loro polveri letali, residenti, in un raggio calcolato intorno ai 15 km.
Perché si tende a soffocare la volontà del popolo sovrano, che nello spirito della Costituzione Italiana, è arbitro unico delle scelte che interessano il territorio in cui vive? Perché è bypassata e volutamente ignorata la DLGS del 13 agosto 2010, numero 155 che prevede che la qualità dell’aria presente in una località deve essere preservata o migliorata? Soltanto l’osservanza di questa DLGS farebbe decadere immediatamente la richiesta per la costruzione di queste macchine infernali. È ampiamente dimostrato che non esistono filtri e tecnologie che possono trattenere le devastanti nanopolveri.
Perché avvelenare la gente? Per caso ha già provato l’Assessore Felici ad abitare nelle vicinanze di una centrale a biomasse? Lascerebbe i suoi familiari a respirare queste polveri ultra sottili cariche di diossina, ossidi d’azoto, idrocarburi policiclici aromatizzati, furani ed altri elementi altamente nocivi? L’inceneritore. Bieco strumento portatore di malattie e di morte, dove sono stati scritti importanti trattati sulla sua produzione di tossicità, fingere di non sapere della sua pericolosità per il guadagno di pochi ed il malessere di tutti, significa essere complici di un grave attentato alla salute pubblica. Un tentato omicidio di massa nel tempo.
Non si uccide soltanto con le armi, ma con altri congegni di morte che dovrebbero far riflettere quei fautori d’insani, gravi e pericolosi progetti, che con leggerezza, nella loro applicazione, e con il loro decisivo assenso, trascurano il valore della vita dell’uomo e dei suoi cari. Per le coscienze, se ancora esistono, non giunga troppo tardi il rimorso nell’aver assunto certe drammatiche posizioni a danno dei propri simili. Allora non ci saranno più né lacrime, né rifugi consolatori, ma soltanto un mea culpa da espiare.