Arpino è un comune italiano di 7.552 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.
La città di Arpino si sviluppa sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, su di un sistema collinare ad un’altitudine di circa 450 m s.l.m..
Il centro è dominato dall’acropoli, detta di Civitavecchia (650 m).
Nel territorio comunale si raggiunge un’altitudine massima di 837 m (località Montecoccioli) mentre l’altitudine minima è di 192 m s.l.m. Il territorio, per lo più votato all’agricoltura (numerosi gli oliveti secolari) e tuttora scarsamente urbanizzato, è ricco di boschi.
Il toponimo Arpino (ovvero Arpinum nei tempi classici) si pensa derivi dal fatto che il paese visto dall’alto presenta una forma che ricorderebbe quella di un’arpa.
Non si conosce l’esatta età della fondazione di Arpino, anche se ritrovamenti archeologici ne dimostrano le origini volsche, popolo di origini incerte a cui sono connesse le vicende dei rostri del foro (preda romana dopo la battaglia navale al largo di Anzio) e di Coriolano.
Le tradizioni locali, e una serie di iscrizioni ancora visibili, fanno risalire la fondazione della città al dio Saturno o ai Pelasgi, analogamente alle altre città del Lazio meridionale cinte da possenti mura megalitiche e dette città saturnie.
Fu teatro e obiettivo di scontri tra Romani e Sanniti, fino ad essere conquistata dai primi nel 305 a.C. Due anni dopo ottenne la cittadinanza romana sine suffragio e divenne prefettura. Nel 188 a.C. ottenne definitivamente la cittadinanza romana.
La sua importanza crebbe fino ad ampliare il suo territorio che raggiungeva a nord-ovest l’attuale Casamari (anticamente Cereatae) e a sud Arce. Gaio Mario, che ne fu illustre cittadino, donò alla città alcuni territori conquistati nella Gallia Narbonense dopo la Battaglia dei Campi Raudii nel 101 a.C. Con Silla iniziò la sua lenta decadenza che si protrasse durante l’epoca imperiale.
Nell’Alto Medioevo le sue mura fortificate ne fecero un centro di rifugio e difesa dalle invasioni barbariche. In questo periodo Arpino fu più volte contesa tra il Ducato Romano, il Ducato di Benevento, l’invasione dei Franchi (860), le scorrerie dei Saraceni. Dopo il 1000 divenne territorio dei Normanni, poi degli Svevi e del Papato e dovette subire due distruzioni: la prima nel 1229 con Federico II e la successiva nel 1252 a opera di Corrado IV. In questa seconda occasione i danni furono molto rilevanti: la città fu rasa al suolo e furono irrimediabilmente perdute molte delle antiche testimonianze romane. Gli abitanti trovarono rifugio nella vicina località fortificata di Montenero; oggi nella frazione omonima ci sono i resti di un’antica torre.
Monumenti e luoghi d’interesse
Siti archeologici – nella sua cinta di mura poligonali, dette “ciclopiche” e datate al XIII secolo a.C., si apre una singolare porta nota come “arco a sesto acuto”, propriamente un arco a mensola.
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