CHIESA DEI SANTI SERGIO E BACCO DEGLI UCRAINI
La Chiesa dei Santi Sergio e Bacco, oggi sede dell’Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia, si affaccia su piazza Madonna dei Monti, che prende il nome dall’omonima chiesa. Nella Roma antica, l’area era denominata “subura” (da cui il toponimo Piazza della Suburra, poco distante), dal latino “sub urbe”, ossia “sotto la città”, ad indicare la parte bassa della città rispetto al nucleo originario posto sopra il Palatino.
Il culto di Sergio e Bacco, ufficiali dell’esercito romano martirizzati in Siria nel 303, si diffonde in tutto l’Impero, tanto che nel IX secolo a Roma si annoverano cinque chiese a loro intitolate, tra cui quella ucraina. Ricostruita dopo il Sacco di Roma nel 1527, la chiesa viene restaurata di nuovo nella prima metà del Seicento a spese del cardinale Antonio Barberini. Urbano VIII, fratello del cardinale, assegna il complesso ai Monaci Ruteni di San Basilio che tuttora la amministrano.
La facciata ottocentesca, restaurata nel 1970, presenta dettagli neoclassici e un portale in travertino del Seicento. L’interno, a navata unica con volta a botte decorata da un affresco settecentesco raffigurante la Gloria della Madonna in cielo ed eseguito da Sebastiano Ceccarini, è il risultato di numerosi restauri. La chiesa conserva una copia ingrandita dell’icona miracolosa della Santissima Madre di Dio di Žyrovici trovata sul muro della sagrestia all’inizio di agosto del 1718.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
In occasione delle Giornate FAI di Primavera sarà possibile visitare la chiesa dei SS. Sergio e Bacco, accompagnati eccezionalmente dal parroco della stessa, che avvicinerà i visitatori alla storia, alla cultura e alla tradizione ucraina. La visita alla chiesa sarà l’occasione inoltre per scoprire due significative opere: la conchiglia dietro l’altare, con due colonne verdi scanalate e completate da capitelli corinzi, progettata da Filippo Barigioni (1672¿1753), che contiene l’icona della Santissima Madre di Dio di Žyrovici, ricoperta da una veste in metallo argentato e dorato realizzata nel 1819 e, di notevole interesse, l’iconostasi che separa la navata centrale dal presbiterio con pitture a fondo oro. Fino agli anni Sessanta, la chiesa aveva un’iconostasi esemplare a cinque ordini, fino a metà di marmo bianco, arricchita da elementi dorati e da 52 icone realizzata nel 1897 da Cesare Caroselli (1847-1927), discendente di una famosa famiglia di pittori romani. Purtroppo, l’iconostasi venne distrutta e la maggior parte di essa scomparve senza lasciare traccia. L’attuale iconostasi a due ordini, realizzata in metallo, è stata installata il 16 agosto 1971; le icone furono dipinte a olio nel 1943 da Oleksandr Savchenko-Bilsky (1900-1991) secondo lo stile dell’impressionismo francese con l’inserimento degli elementi nazionali ucraini.